Vladimir Luxuria ha compiuto 60 anni e, tra vita privata e mondo dello spettacolo, ha tanto da raccontare. Guardandosi alle spalle, ha ripercorso alcune tappe cruciali tra Foggia e Roma. Un’intervista tremendamente onesta e significativa.
Dove tutto ha avuto inizio
La città che ha cambiato la vita di Vladimir Luxuria è stata decisamente Roma. La prima volta che l’ha vista è stato a 17 anni. Una fuga notturna da Foggia insieme a un amico. Un’immediata folgorazione: “Stavo accanto alla Rupe Tarpea e pensavo che nell’antica Roma buttavano da lì i neonati con disabilità. I nati diversi, quelli come me. Nessuno però mi avrebbe buttato giù e ho sentito che tutto stava per cominciare. Era il 1982”.
Un’intervista potente, quella rilasciata al Corriere della Sera. Luxuria descrive la sua vita come molto fortunata fino a questo punto. Un regalo speciale? Aver ritrovato un bullo dei tempi della scuola, che le ha chiesto una foto.
Roma le ha regalato l’opportunità di condurre la vita che voleva, irregolare, come l’ha definita. Un locale diverso per ogni giorno della settimana, senza perdere anni scolastici all’Università. Cosa cruciale per poter avere un tetto sopra la testa presso la Casa dello Studente.
Il primo bacio “sul ponticello di circonvallazione Casilina”. Forse per questo la scelta di restare ad abitare lì, perché dalla finestra vede ancora quel luogo, dice.
I pericoli della vita notturna
Non è stato però sempre tutto rose e fiori, anzi. Lo stile di vita condotto, passando da un locale all’altro fino a notte fonda l’ha messa in pericolo: “Facevo l’amore al Mandrione, sotto gli archi dell’acquedotto. (…) Avevo uno stile di vita che mi esponeva a pericoli. Una volta mi ero appartata con un bel ragazzo e dopo il rapporto ha tirato fuori la pistola. Me l’ha puntata alla tempia e non l’ha abbassata, neanche dopo che gli ho dato tutto. Ho temuto mi sparasse”.
L’amore per Roma
L’episodio terrificante non le ha però lasciato una perenne paura da fronteggiare. Si dà in realtà la colpa dell’accaduto, ritenendo quella situazione frutto di “un’imprudenza occasionale”. Roma è però una città sicura, ci tiene a ripetere, che la fa sentire protetta.
Ancora oggi prende i mezzi pubblici anche di notte, al netto di “un minimo di accortezza”. Un amore viscerale, che passa anche dalla bellezza di albe e tramonti: “Così non si trovano altrove”. Ciò che manca però è la pasta fatta in casa, che a Foggia, dice, trova in pratica ovunque.
Qui ha vissuto anche la sua esperienza più importante, quella politica: “I miei due anni da parlamentare li ho vissuti con estrema responsabilità. Anche lì dentro ho trovato un po’ della mia Puglia. I marmi ai muri di Montecitorio provengono da Apricena”.