Chi è Tecla Insolia, da Sanremo al ruolo di Modesta in L’arte della gioia

Classe 2004, Tecla Insolia ha già una carriera ricca di soddisfazioni sia in ambito musicale che in quello della recitazione

Pubblicato: 6 Marzo 2021 13:01Aggiornato: 28 Febbraio 2025 11:58

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Una carriera ricca di soddisfazioni: Tecla Insolia è nata il 13 gennaio del 2004 e, nonostante la sua giovanissima età,  ha già un curriculum ricco e un grande talento. Dalla partecipazione a Sanremo tra le Nuove Proposte 2020, passando per una serie di ruoli televisivi, fino all’interpretazione di Modesta in L’arte della gioia, ecco una panoramica della sua carriera.

Chi è Tecla Insolia

All’anagrafe Tecla Marianna Insolia, è una cantante e attrice italiana, che ha iniziato a formarsi artisticamente da piccolissima. Dopo essere nata a Varese, a un anno d’età si è trasferita con la sua famiglia a Piombino e lì, nella città toscana, ha iniziato a cinque anni a frequentare la  Woodstock Academy dove è stata seguita dall’insegnante Gianni Nepi. A 10 anni, invece, inizia il suo percorso all’interno dell’associazione artistica Le Muse fondata da Gianna Martorella.

Formazione artistica, quindi, iniziata in giovanissima età: tra le sue esperienze, anche la partecipazione ad alcuni importanti concorsi e appuntamenti musicali. Tra questi si possono ricordare il Festival di Castrocaro e il programma condotto da Belen Rodriguez Pequeños gigantes, a cui ha preso parte nel 2016 e dove si è classificata in terza posizione.

Oltre alla musica, nel suo interessante curriculum compare anche la recitazione. Tra gli show a cui ha preso parte si può ricordare L’allieva, la fortunata serie televisiva trasmessa su Rai 1 tratta dai romanzi della scrittrice Alessia Gazzola, in cui Tecla Insolia ha recitato in un piccolo ruolo durante la seconda stagione nel 2018 insieme ad attori come Lino Guanciale e Alessandra Mastronardi. E poi, ancora, la serie televisiva Vite in fuga del 2020 in cui interpreta Ilaria Caruana, una dei due figli di una coppia costretta, da una serie di eventi, a cambiare identità. In questo telefilm ha lavorato con Claudio Giè, Anna Valle e Barbara Bobul’ovà.

L’ultima sua prova come attrice è stata nel film per la televisione La bambina che non voleva cantare, che racconta la vita della cantante Nada ed è  liberamente ispirato alla sua autobiografia Il mio cuore umano,  in cui interpreta l’artista all’età di 15 anni. Anche in questo progetto ha lavorato con grandi attori come, per citare qualche nome, Carolina Crescentini e Paolo Calabresi.

Indimenticabile anche la partecipazione di Tecla Insolia al Festival di Sanremo dove ha gareggiato nel 2020 nella categoria Nuove Proposte: vincitrice nel 2019 di Sanremo Young con il brano 8 marzo, ha poi preso parte alla 70esima edizione della kermesse canora dove si è classificata seconda e ha vinto il Premio della Sala Stampa Radio-TV-Web Lucio Dalla e il Premio Enzo Jannacci.

Dopo 8 marzo, nel 2021 sono usciti L’urlo di Munch e Ti amo ma, brano in collaborazione con Alfa. I due collaboreranno di nuovo nel singolo Faccio un casino. E Tecla Insolia torna sul palco dell’Ariston nella veste inedita di co-conduttrice in occasione del Festival di Sanremo 2021 nella serata finale.

Tecla Insolia nel ruolo di Modesta in “L’arte della gioia”

Nel 2025, Tecla è protagonista di L’arte della gioia, la miniserie televisiva in onda su Sky tratta dall’omonimo romanzo di Goliarda Sapienza e diretta da Valeria Golino.

All’interno della serie, l’attrice interpreta il ruolo di Modesta: una giovane ragazza nata in Sicilia nel ‘900 da una famiglia povera. Dopo un incidente che la vede costretta ad allontanarsi dalla famiglia, arriva in un convento e diventa la protetta della Madre Superiora. La sua storia, tra maturazione e scoperta, la porterà fino alla villa della Principessa Brandiforti, luogo in cui riuscirà a  rendersi indispensabile.

Un personaggio intelligente e determinato, volenteroso di scoprire l’emancipazione e il diritto al piacere. Parlando del suo ruolo, Tecla ha raccontato in un’intervista: “È favolosamente controversa, e io adoro la complessità: si muove sugli eccessi, nel torto e nel giusto, nel bisogno d’amore e nell’omicidio”.