Dopo un periodo di pausa per dedicarsi a se stesso, Sangiovanni è tornato a scrivere musica e cantare live. Il cantante sta lavorando per riprendersi il suo spazio e, per farlo, non sente il bisogno di correre.
Ne ha parlato ad Alessandro Cattelan raccontando del suo primo vero live dopo tre anni: un momento di riavvicinamento a un pubblico grazie a cui, ora, ha una nuova carica.
Sangiovanni, il primo live dopo tre anni
Una cosa che la nuova generazione di artisti sta insegnando al pubblico e all’industria musicale è che fermarsi va bene. Una carriera sotto i riflettori richiede velocità, creatività continua e pochissima privacy. Ma tutto questo non può – e non deve – definirci come persone. A volte, dire basta è una scelta necessaria. E non c’è spazio per i sensi di colpa.
Lo ha vissuto anche Sangiovanni che, come Angelina Mango e tante altre giovani voci, ha scelto di mettere in pausa la musica per ritrovare sé stesso. Ora è tornato, ma con un altro approccio: vuole fare musica, ma con i suoi tempi. Senza pressioni.
Lo ha raccontato a Cattelan in una puntata di Supernova. Sangiovanni è da poco salito sul palco del MI AMI Festival, il primo grande evento live del suo ritorno: “È stato bello, io non suonavo live da tre anni come show mio. Non mi aspettavo il calore delle persone perché essere stato fermo mi ha un po’ disabituato a vedere le persone e la loro reazione. Ora ho meno aspettative di prima, è come se ripartissi da zero e ho quell’idea di dovermi ricostruire un po’ il pubblico”.
Un festival diverso dai soliti contesti in cui lo troviamo, ma perfetto per sperimentarsi dopo una lunga assenza: “Quel palco è stato un test per capire come mi sento e provare a mettermi in gioco. Adesso ho ricominciato a fare musica ma la sto prendendo molto con calma. Non voglio forzare le cose perché poi magari vado in down di nuovo. La prendo con calma, mi diverto, faccio le cose che devo fare con serenità. E questa era una bella sfida, mi ha fatto ricredere nella mia energia”.
Un’energia che sente forte e chiara soprattutto sul palco: lì dimentica l’ansia, si diverte, si sfoga. È il suo spazio sicuro.
Il periodo di stop di Sangiovanni
Con questo primo nuovo live, Sangiovanni conferma un ritorno attesissimo. I suoi fan, anche durante il periodo di stop, hanno continuato a sostenerlo. Ora possono riascoltarlo dal vivo e godersi la sua nuova musica: “Mi mancava questa cosa. Non è un lavoro facile, perché se lo vedi a 360 gradi, i veri momenti in cui puoi svagarti un po’ di più, oltre all’andare in studio, sono proprio i live.”
Parlando del periodo più difficile, ha raccontato a Cattelan di essere stato fortunato a potersi fermare da giovane, anche se la paura del fallimento era tanta: “Avere 22 anni mi ha aiutato. Avendo già fatto una cosa così speciale e grande, nella mia testa è entrato un meccanismo del dire ‘domani potrei far tutto’. Sono arrivato a fare musica che in Italia significa essere uno su infiniti milioni: è una cosa unica. Questo mi ha dato un coraggio e una visione del mondo molto diversa”.
Da lì, ha trovato il coraggio di fermarsi. “Ero in una condizione di troppa poca energia per portare avanti questo lavoro e farlo col sorriso. Era una difficoltà fisica e mentale. Ho iniziato a 17 anni ed è stato difficile gestire carriera e vita di un adolescente che cresce e, come tutti gli altri, vuole vivere con normalità e prendersi cura della propria crescita”.
Ora però le cose sono cambiate: Sangovanni si sente più forte e, al MI AMI, presentando il suo nuovo singolo Veramente, lo ha dimostrato: “È sempre più bello cantare pezzi nuovi. Farfalle l’avrò cantata 700 volte e ovviamente ancora adesso mi diverto a cantarla, ma anche tecnicamente, cantare una canzone nuova ti dà un’altra emozione, devi stare concentrato in un altro modo. Mi piace di più. Presentare questo pezzo è stato stimolante”.