Pier Silvio Berlusconi, in cosa si è laureato

Dal liceo classico all'impero Mediaset: la formazione di Pier Silvio Berlusconi tra studi e una carriera costruita sul campo

Pubblicato: 12 Giugno 2025 12:20

Paola Landriani

Lifestyle Editor

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Cresciuto sotto i riflettori, Pier Silvio Berlusconi è da decenni una figura centrale della televisione italiana. Riservato, silenzioso, è riuscito a costruire una carriera solida e coerente, fatta di scelte precise e di una visione manageriale ben definita.

Secondogenito di Silvio Berlusconi e di Carla Dall’Oglio, ha vissuto da vicino la costruzione di un impero mediatico che, dopo la morte del padre, lo vede alle redini segnando un nuovo capitolo: più europeo, più digitale, più personale. Ma com’è iniziato tutto? E soprattutto: in cosa si è laureato Pier Silvio Berlusconi?

Gli studi di Pier Silvio Berlusconi

Nato a Milano nel 1969 e cresciuto tra i salotti milanesi e il mondo iperattivo della tv commerciale che il padre stava costruendo, il percorso accademico di Pier Silvio Berlusconi non è lineare come si potrebbe pensare.

L’imprenditore, dopo aver vissuto qualche anno in Spagna, ha frequentato il liceo classico a Milano: un percorso che sembrava già disegnare un profilo aperto alla conoscenza. Dopo il diploma, sceglie di iscriversi alla facoltà di Filosofia, un corso che non ha nulla a che fare con l’economia o la comunicazione, ma che forse dice qualcosa della sua voglia di riflettere, di farsi domande più grandi.

Eppure, quegli studi non li porta a termine. Lascia l’università senza conseguire la laurea. Non è un caso raro, ma nel suo caso il contesto conta: Publitalia, Mediaset, il gruppo Fininvest. Tutto è lì, attorno a lui, e forse aspettarlo sarebbe stato più difficile che entrarci.

La carriera di Pier Silvio Berlusconi

Accantonata l’esperienza accademica, nel 1992 Pier Silvio sceglie la strada del lavoro, dell’esperienza diretta, dell’imparare facendo. Entra nel marketing di Publitalia a poco più di vent’anni, nel cuore operativo del sistema televisivo commerciale. Nel giro di pochi anni, inizia la scalata: nel 1996 coordina i palinsesti delle reti Mediaset e, nel 1999, è già vicedirettore generale Contenuti di RTI. Un anno dopo è vicepresidente del gruppo.

La carriera accelera, ma non cambia tono: Dal 2015 è amministratore delegato di Mediaset, e con lui arriva una nuova visione: più europea, più trasversale, meno legata alla tv tradizionale. Nasce RadioMediaset, si siglano accordi con gruppi internazionali e, nel 2021, parte il progetto MFE – MediaForEurope. Sotto la sua guida, il gruppo cambia pelle: entra in nuove piattaforme, dialoga con l’Europa, investe in contenuti e innovazione.

Nel 2023, la scomparsa di Silvio Berlusconi segna un punto di svolta definitivo. Pier Silvio, già figura di riferimento nel gruppo, si ritrova al timone di un passaggio generazionale, iniziato con discrezione anni prima, ormai completo. Il suo stile diventa la cifra di una nuova stagione per MFE: più strategia, apertura ai mercati esteri e attenzione alle nuove abitudini di consumo. Pier Silvio punta su contenuti originali, potenziamento delle piattaforme digitali e una narrazione televisiva differente ma sempre coerente.

Accanto a lui, da oltre vent’anni, c’è Silvia Toffanin, conduttrice di Verissimo e madre dei suoi due figli. Oggi Pier Silvio Berlusconi guida un’azienda in piena evoluzione, tra continuità e innovazione. Non ha una laurea da appendere al muro, ma ha costruito sul campo una competenza difficile da insegnare nei manuali. E in un’epoca in cui il talento passa anche per vie non convenzionali, forse è proprio questo a renderlo così attuale.

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