Ennio, chi è l’unico figlio di Alvaro Vitali

Chi è Ennio, il figlio di Alvaro Vitali che ha scelto la riservatezza: niente tv, niente social, solo una carriera solida e un legame tenerissimo con il padre

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Ilaria di Pasqua

Lifestyle Editor

Nata a Carpi, si laurea in Fashion Culture and Management. La sua avventura nella moda comincia come Producer, ma nel 2020, con coraggio, diventa Web Editor, fonde stile e scrittura con amore.

Pubblicato: 26 Giugno 2025 13:46

C’è una figura che, per tutta la vita di Alvaro Vitali, è rimasta nell’ombra. Un nome mai troppo sotto i riflettori, volutamente lontano dalla giostra mediatica e dal clamore tipico del mondo dello spettacolo. È Ennio, l’unico figlio dell’attore romano scomparso il 24 giugno 2025, reso immortale dal personaggio di Pierino. Un figlio cresciuto con discrezione, ma profondamente legato a quel padre ingombrante, esuberante e amatissimo dal pubblico italiano.

Ennio, chi è l’unico figlio di Alvaro Vitali

Ennio Vitali è nato dal primo matrimonio di Alvaro Vitali, prima dell’unione con Stefania Corona. Dopo la separazione dei genitori, ha vissuto con la madre a Vercelli, città dove tuttora risiede. Nessuna traccia di lui sui social, nessuna foto patinata nei magazine: Ennio ha scelto, con fermezza, di non seguire le orme paterne e di costruirsi un percorso autonomo, sereno e lontano dai riflettori. È diventato avvocato, un lavoro che richiede rigore, preparazione e discrezione. Tutto l’opposto, almeno in apparenza, della carriera del padre.

La decisione di non avvicinarsi al mondo dello spettacolo è stata anche influenzata dal padre stesso. In una rara apparizione televisiva a Domenica Live, Ennio aveva raccontato con ironia e lucidità: “Quando andavo a scuola la gente mi chiedeva se fossi tuo figlio. C’era chi ci credeva e chi no, ma non mi è mai importato dell’opinione della gente”. Il legame con il padre, pur a distanza, non è mai mancato, ma è stato sempre custodito con un certo pudore.

Il padre affettuoso e il figlio educato

La separazione, come Alvaro Vitali ha spesso raccontato, è stata un trauma. Ennio aveva solo cinque anni quando è salito su quel treno per Vercelli. “È stato il giorno più brutto della mia vita. Mi sarei attaccato al treno”, disse con gli occhi lucidi in una puntata di Oggi è un altro giorno da Serena Bortone. Ma il rapporto padre-figlio ha resistito al tempo e alla distanza. Le telefonate erano quotidiane, le estati erano il loro momento speciale, e tra Natale e Pasqua c’era sempre un modo per ritrovarsi.

Vitali ha più volte raccontato di aver voluto trasmettere al figlio un’educazione solida, lontana dagli eccessi del personaggio che l’aveva reso celebre. “A mio figlio ho insegnato l’educazione nei confronti della mamma, a non essere Pierino“, aveva detto con quella sua tipica verve disarmante. E non era solo un modo di dire: Ennio, da piccolo, non poteva nemmeno guardare i film di Pierino. Un paradosso? Forse. Ma anche la prova di quanto Alvaro Vitali fosse consapevole del ruolo pubblico e del suo potenziale impatto.

Pierino era il figlio ribelle e malizioso che faceva ridere l’Italia degli anni ’80. Ennio era il figlio vero, cresciuto nell’amore ma anche nella disciplina. “Anche lui pensava di essere Pierino da bambino”, ha scherzato Alvaro, senza mai smettere di raccontare il suo lato più tenero e paterno.

Il silenzio social e la nuova generazione

Oggi Ennio ha 32 anni e vive ancora a Vercelli. La sua scelta di vita riflette una precisa volontà di tutela: della sua famiglia, della sua intimità, della sua libertà. Ha costruito una vita solida, con una carriera appagante e – dal 2017 – anche un figlio. Sì, Ennio è padre a sua volta, e Alvaro Vitali, con immenso orgoglio, era diventato nonno. Una felicità che ha portato luce anche nei momenti più bui della carriera dell’attore, quando i ruoli iniziavano a scarseggiare e la salute cominciava a vacillare.

“Cerco di vedere mio nipote appena possibile”, aveva dichiarato Alvaro in un’intervista al settimanale DiPiù. Le immagini più recenti lo ritraevano sempre con un sorriso, spesso parlando proprio del nipotino. Per lui, Alvaro aveva riscoperto la voglia di fare, di rimettersi in gioco, anche solo per poter raccontare nuove storie da nonno, stavolta non più sguaiate come quelle di Pierino, ma tenere e reali.