Si sono amati, si sono sposati ma – come accade spesso – l’amore è finito da tempo. Clizia Incorvaia e Francesco Sarcina sono però genitori di Nina, che stanno crescendo insieme nonostante siano divisi ormai da anni, e che oggi fa anche parte della nuova famiglia che la madre ha costruito con il secondo marito Paolo Ciavarro e con il suo fratellino Gabriele, nato a febbraio 2022. I loro rapporti sono però tutt’altro che distesi, tanto che il leader de Le Vibrazioni è perfino arrivato a denunciarla perché convinto che stia sfruttando la loro figlia per guadagnare con la sua attività di influencer su Instagram. La replica è arrivata a distanza di qualche ora dalla notizia e, nel testo comparso sui suoi social, Clizia Incorvaia non lo chiama mai per nome.
La replica di Clizia Incorvaia alle accuse di Sarcina
“Sono una persona che ama profondamente sua figlia. E so che, nonostante la fine di un matrimonio, lei è una bambina meravigliosa, serena, risolta, felice”, scrive Clizia Incorvaia su Instagram, chiaramente in risposta alle notizie circolate in merito al presunto utilizzo di immagini di sua figlia a scopo di lucro che lei rifugge completamente. “Provo un senso di vergogna davanti a chi, pur di colpire l’altro genitore, non riflette sul danno che potrà provocare a un figlio che un giorno leggerà tutto questo. Le parole restano, e feriscono più dei fatti”, aggiunge.
L’influencer spiega ancora: “Se io, fino ad oggi, ho taciuto e ho omesso l’impossibile, l’ho fatto solo per proteggere mia figlia. Per evitarle di finire in un vortice mediatico, per non farle leggere certe cose sui giornali o sentirle nei talk show. E soprattutto per non compromettere l’idea che potrà avere di suo padre”. E poi si sofferma sulla presenza della bambina su Instagram e di come abbia sempre cercato di proteggerla: “Condividere piccoli momenti della nostra quotidianità, sempre in modo rispettoso, non vuol dire esporla o sfruttarla, ma raccontare una realtà familiare autentica, come tante altre madri fanno ogni giorno, anche fuori dai social”.
E ancora: “Ho sempre fatto in modo che la sua presenza online fosse misurata, rispettosa e mai forzata, consapevole che oggi essere genitori significa anche proteggere l’identità digitale dei propri figli. È una forma di amore silenziosa, ma fondamentale. Rispetto il ruolo del padre e continuerò sempre a mettere al centro il benessere di nostra figlia, nella convinzione che educare all’equilibrio tra vita reale e digitale sia oggi parte della nostra responsabilità genitoriale”. Infine, conclude: “Essere genitori vuol dire anche sapersi fermare un passo prima del dolore altrui. Vuol dire: amare più della rabbia. E io continuerò a scegliere questo, sempre”.
La denuncia di Francesco Sarcina
Secondo quanto riportato da Repubblica, la voce de Le Vibrazioni avrebbe nuovamente denunciato la sua ex moglie a seguito di un video pubblicitario pubblicato senza autorizzazione per “trarne profitto economico”. La denuncia segue quella del 2019 in cui l’artista l’aveva citata in giudizio per le stesse ragioni. “In particolare è stato pubblicato un video di sponsorizzazione per un’azienda di calzature in cui si vede Nina indossare le scarpe da pubblicizzare. È stato altresì pubblicato un video in cui si vede il volto di Nina all’interno della sua cameretta intenta ad apporre degli adesivi sulle parete della stanza al fine di pubblicizzare la pagina taggata all’interno del video”, si legge.
Sarcina dichiara inoltre di essere in possesso di alcuni messaggi in cui Incorvaia ammetterebbe di trarre profitto da determinate immagini. Si cita testualmente: “Alle mie richieste via messaggistica rivolte alla Sig.ra Incorvaia di cessare di utilizzare l’immagine di nostra figlia sui social e a fini pubblicitari, la stessa mi ha risposto testualmente: ‘Io li campo grazie ai brand di moda e pago la scuola, vestiti, etc’, come da screenshot che si allega; ammettendo dunque che l’immagine della bambina viene utilizzata anche al fine di trarne un profitto economico senza alcuna autorizzazione e controllo dello scrivente su siffatta gestione”. La battaglia, quindi, è molto lontana dal dirsi conclusa.