Dopo aver presentato il suo secondo album, La notte, Ariete è pronta per far ascoltare le sonorità e le parole che la legano all’inesorabilità del tempo con Quattro inverni, un brano che la riporta alle origini e che sarà possibile ascoltare in radio a partire dal 12 gennaio 2024. Scopriamo testo e significato.
“Quattro inverni”, il nuovo singolo di Ariete
Un inizio che sarebbe potuto sembrare una sconfitta a X Factor, che è riuscita a darle la carica per continuare a ricorrere i suoi sogni. Poi il palco di Sanremo e una carriera confermata nel mondo della musica. Ariete è tornata: il 12 gennaio 2024 i fan potranno finalmente ascoltare Quattro inverni anche in radio. Il singolo, che è una delle tracce dell’album La notte, è parte di un progetto che suona come un ritorno alle origini per la cantante laziale, che si riavvicina all’idea di Bedroom pop, mettendo in musica parole e sensazioni profonde capaci di entrare nel cuore della Generazione Z e non solo.

Con la sua minuziosa ricerca delle giuste parole e sonorità, Arianna Del Giaccio torna dopo due anni da Specchio, il suo primo album, e lo fa continuando a essere se stessa e regalando emozioni grazie al racconto di tematiche e circostanze attuali, che lei stessa ha vissuto e che non solo il brano Quattro inverni, ma tutto il disco, risuonano ai più in modo chiaro e doloroso.
“Quattro inverni”, significato del brano di Ariete
Scritta da Ariete e prodotta da Michelangelo, alias Michele Zocca, fidato amico e collega di Blanco, Quattro inverni è la settima canzone della tracklist di La notte: un brano che parla del tempo che scorre e che spesso non permette di prendersi il giusto spazio per elaborare le situazioni, fermarsi e ragionare. Un brano che, come spesso accade nei pezzi di Ariete, parla di amore, ma non solo: tra le note e le parole, si può vivere quella sensazione che spesso si prova quando non ci si sente compresi, quando si fa fatica a esprimere emozioni e incertezze lasciando un muro di non detti.
“Quattro inverni”: testo della canzone
Ti ho rivista negli occhi degli sconosciuti
E ballavi sfocata tra tutte le luci
Io parlavo una lingua che tu non capivi
Me ne inventerò una se poi mi porterà da te
Prendo tutto a pugni ancora un po’
Lascio le parole in un cassetto, esco, forse sparirò
Quattro inverni io che ti aspetto
Consumata da questo vento, è
Più freddo, più freddo, più freddo di te
Io ti guardo, ti guardo e mi chiedo se
Se poi il mondo cambiasse senso
Non girasse più su se stesso, ricordati soltanto che
Per quanto puoi capirmi non sarai mai me
Mmh, non sarai mai me
Io che sfondo le porte, tu non esci di casa
Come siamo ridotte, è l’ultima chiamata
Lascia un sapore amaro, un finale già scritto
Di parole non dette, trema tutto il soffitto, adesso
Resto sopra il ciglio ancora un po’
Scordati di tutto quel che ho fatto, lascio, ora sparirò
Quattro inverni io che ti aspetto
Consumata da questo vento, è
Più freddo, più freddo, più freddo di te
Io ti guardo, ti guardo e mi chiedo se
Se poi il mondo cambiasse senso
Non girasse più su se stesso, ricordati soltanto che
Per quanto puoi capirmi non sarai mai me
Mmh, non sarai mai me
Noi ci stringevamo forte per non sparire
Così strette che è impossibile da digerire
E a pensarci oggi voglio solo ridere
Ed aspetto quattro inverni per tornare a vivere