Una Roma caldissima e in pieno fermento estivo, Achille Lauro ha fatto quello che sa fare meglio: trasformare il Circo Massimo in un palcoscenico da sogno. Una notte di musica, luci e parole in cui ha portato sul palco la sua anima camaleontica, attraversando dieci anni di carriera tra hit iconiche, provocazioni e tanta poesia urbana.
Un live che sa di celebrazione, ma anche di rinascita, perché oltre a far ballare con vecchie hit e il nuovo album, Lauro ha annunciato il suo prossimo grande passo: nel 2026 lo aspetta lo Stadio Olimpico. E a giudicare dall’energia di questa data, sarà un evento epico.
Achille Lauro emoziona al Circo Massimo
È molto difficile rendere Roma più bella ed evocativa di quanto già non sia, eppure Achille Lauro ci riesce, trasformando il Circo Massimo in un palcoscenico di emozioni e immagini indimenticabili.
Il caldo vibra nell’aria, la città è vestita di luce, e sul palco si staglia un’icona della musica italiana contemporanea che, tra moda, musica e visioni teatrali, regala agli spettatori un live che è una dichiarazione d’amore alla sua carriera e al suo pubblico. Due ore di spettacolo in cui si alternano 29 brani e cinque cambi d’abito, raccontando i tanti volti del suo percorso artistico e trasformativo.
La serata si apre con Amor, il suo inno alla città eterna, che definisce come una casa “da dove siamo partiti, senza sapere dove stavamo andando e soprattutto senza sapere dove arriveremo”.

Da qui parte un viaggio musicale che attraversa tappe fondamentali della sua carriera, passando dal rock graffiante di Rolls Royce all’elettronica sofisticata di Bam Bam Twist, fino all’intimità di 1969 e Amore Disperato, per arrivare ai brani dell’ultimo album Comuni Mortali. Ogni pezzo è un mondo a sé, un mix di sonorità e atmosfere che raccontano una continua evoluzione artistica.
Sul palco, il vero effetto speciale è Lauro stesso: basta la sua presenza magnetica e la forza delle immagini che costruisce canzone dopo canzone. Ogni brano diventa una visione, ogni passaggio un’evocazione sospesa tra arte e verità.
Achille Lauro annuncia lo Stadio Olimpico 2026
Durante il concerto al Circo Massimo, Achille Lauro svela uno dei momenti più attesi della sua carriera: il primo concerto allo Stadio Olimpico di Roma, fissato per il 10 giugno 2026. Un traguardo importante che apre le porte a una nuova, grande avventura.
“Ho un anno di tempo per pensarci, come per lo spettacolo nei palazzetti. È sicuramente un punto d’arrivo, ma spero che sia anche l’inizio di una serie di concerti in grandi venue, come San Siro”, racconta l’artista pronto a portare la sua musica e il suo spettacolo a nuovi livelli.
Dietro questo annuncio c’è un percorso fatto di lavoro impegnativo: “Veniamo da due o tre anni di lavoro intenso e silenzioso, cercando di discostarci dalle pressioni del mercato, dalla pubblicazione continua e forzata di brani. Siamo tornati all’essenziale, alla ricerca di qualcosa di reale, che si ottiene solo con tempo, ricerca e dedizione totale alla musica. Dopo due anni in giro per il mondo a scrivere e a cercare la nostra identità, è arrivato questo periodo stupendo”.
E questo nuovo capitolo apre la strada a un 2026 ricco di impegni: “Ci aspetta un anno pieno di musica. Dopo X Factor, dedicherò il 2026 ai live. Voglio concentrarmi sui concerti, che per me sono il culmine di tutto. Serve musica di qualità e spettacoli che vadano oltre la musica, che diventino un rito, una condivisione di emozioni. Voglio uscire dagli schemi, creare qualcosa di diverso”.
In cantiere c’è anche un duetto con Antonello Venditti sulle note di Che tesoro che sei, anche se “non c’è ancora una data di uscita. Lavorare con lui è stato un onore”.