Sanremo 2026, chiesti nuovi aumenti per i Big: 150mila euro a cantante e rischio boicottaggio

Andrea Laffranchi e Luca Dondoni hanno lanciato delle indiscrezioni molto forti sul prossimo Sanremo: le case discografiche chiedono più soldi e libertà

Pubblicato: 20 Giugno 2025 18:48

Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista, redattore e copywriter. Ha accumulato esperienze in numerose redazioni, scoprendo la SEO senza perdere il suo tocco personale

Mancano ancora un bel po’ di mesi per il prossimo Festival di Sanremo. Ciò non vuol dire, però, che Carlo Conti non sia già al lavoro da tempo per l’edizione 2026 della kermesse musicale. Tanto si è detto e scritto in merito, a partire dai dubbi in merito alla trasmissione e organizzazione da parte della Rai.

Il direttore artistico sta vagliando numerosi brani ma il problema chiave il prossimo anno potrebbe essere rappresentato dal fattore economico. In tanti si chiedono sempre quanto guadagnino i cantanti in gara. Ecco, dai Big alle case discografiche, fino ai partecipanti alla serata delle cover, c’è tanto di cui discutere.

Quanto costano i cantanti a Sanremo: aumenti richiesti

Nel corso del podcast Pezzi di musica sono state lanciate delle ombre sul Festival di Sanremo 2026. Cosa accadrà il prossimo anno all’Ariston? Si è parlato anche di possibile boicottaggio, ma procediamo in ordine.

Andrea Laffranchi ha proposto delle cifre ben precise: “La discografia chiede ormai da anni dei rimborsi più alti per i Big in gara. Lo scorso anno c’è stato un incremento delle cifre del 12%. Ora il rimborso corrisponde a 62mila euro per la partecipazione del singolo”.

Ci sono però artisti che si presentano come duo o magari in gruppo. Pensiamo ai Coma Cose, citati in questo caso, ma anche ai The Kolors. L’esperto ha spiegato che la cifra di base resta identica. Si prevede però l’aggiunta di 3mila euro per ogni altro membro.

Le cifre sono invece differenti per le nuove proposte: “Prendono 25mila euro. Il problema, però, è che solo di note spese i costi sono più alti”. Quanto si può arrivare a pagare un Big in gara all’Ariston? “Dai 120 ai 150mila euro, tenendo fuori dai costi la produzione della canzone e tutto quello che c’è a monte”.

La serata dei duetti

Una delle grane sarebbe rappresentata dalla serata delle cover, che offre un grande spettacolo per il pubblico ma, al tempo stesso, coinvolge un gran numero di artisti. Viene definita un buco nero. I rimborsi attualmente prevedono due fasce:

Non si esclude però, nel ragionamento generale, che le case discografiche possano poi aggiungere somme per convincere alcuni Big a partecipare per una serata. Questo è un grave problema, dal momento che non esiste alcun affaccio discografico a seguito di questa serata. È raro infatti che si incida il brano cantato in coppia o in gruppo.

Rischio boicottaggio

Dalle case discografiche giungerebbe, dunque, un grido d’allarme. Si pretendono meno vincoli, si spiega, guardando soprattutto all’uso di brand per le collaborazioni. Come dimenticare il caso Tony Effe.

“Rai Pubblicità vieta nella zona rossa del Festival l’uso di marchi che non siano i brand con i quali hanno già degli accordi. Non puoi far girare un van sponsorizzato, così come non puoi stringere accordi con un marchio di veicoli per far girare il tuo artista”.

Ecco poi l’ultima grana di giornata, lanciata da Luca Dondoni. Ha infatti parlato di un possibile boicottaggio da parte delle case discografiche: “Per loro il Festival vale l’1% dell’anno. È qualcosa che vale molto di più per gli artisti. Un Big ne guadagna in tutto, anche nei live che farà, che avranno valore doppio. Tirando le somme di queste richieste, è un po’ sospeso un ‘potremmo boicottare il Festival e non andarci’, è già successo. Se non si mettono d’accordo su un rialzo notevole, le case discografiche potrebbero davvero dire ai loro artisti di non andare”.

© Italiaonline S.p.A. 2025Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963