Premio Agnes 2025, i vincitori da Cazzullo a Conti mentre Venier e Matano celebrano l’anima Rai

Il Premio Agnes 2025 celebra i volti dell’informazione e della cultura: da Cazzullo a Fagnani, con Mara Venier e Matano a rendere omaggio alla Rai

Pubblicato: 2 Luglio 2025 10:30

Ilaria di Pasqua

Lifestyle Editor

Nata a Carpi, si laurea in Fashion Culture and Management. La sua avventura nella moda comincia come Producer, ma nel 2020, con coraggio, diventa Web Editor, fonde stile e scrittura con amore.

Con l’eleganza delle grandi occasioni e il calore di chi torna ogni anno a celebrare l’informazione, la cultura e lo spettacolo, è andata in scena la 17esima edizione del Premio Biagio Agnes, per la prima volta nello scenario da sogno della scalinata romana più iconica. Tra premiati d’eccellenza, volti noti amatissimi dal pubblico e una conduzione firmata da due “fedelissimi” come Mara Venier e Alberto Matano, la serata si è trasformata in un vero omaggio all’anima del servizio pubblico. E ai suoi protagonisti, da Aldo Cazzullo a Carlo Conti, passando per la regina di Belve, Francesca Fagnani.

Mara Venier e Alberto Matano, emozionati a Roma

Il cuore della Rai batte ancora forte sotto le luci eleganti di Piazza di Spagna. È qui che il Premio Agnes 2025 ha portato la sua diciassettesima edizione, trasformando uno dei luoghi più iconici di Roma in un palcoscenico dedicato all’informazione, alla cultura e all’identità del servizio pubblico.

Una cornice nuova, autorevole e luminosa, che ha reso ancora più intensa l’atmosfera della serata. A guidarla, due volti amati e fedeli della televisione italiana: Mara Venier, alla sua ottava conduzione, e Alberto Matano, ormai presenza storica del premio.

È una medaglietta che porto nel cuore”, ha confessato Venier con la sua consueta dolcezza. “È il decimo anno per me”, ha detto Matano, visibilmente emozionato. “Questo premio incarna lo spirito della Rai”.

Una celebrazione dell’eccellenza, certo, ma anche della memoria, della verità e di quel mestiere antico e moderno che è il giornalismo. Non a caso, Gianni Letta, presidente della giuria, ha definito il Premio Agnes come “la Cassazione dei premi giornalistici e letterari”.

Un riconoscimento che non premia soltanto i nomi, ma le storie, le firme, i volti e l’impegno continuo di chi ogni giorno si confronta con la complessità del presente. E lo fa con rigore, empatia, autorevolezza. A sottolinearlo anche l’Amministratore Delegato della Rai, Giampaolo Rossi, che ha ricordato come Biagio Agnes fosse “il direttore generale che affrontò il duopolio televisivo con coraggio”, in un’epoca in cui la tv stava radicalmente cambiando pelle.

IPA
Carlo Conti e Aldo Cazzullo

Vincitori del Premio Agnes 2025: da Cazzullo a Conti

Sfilano uno dopo l’altro i nomi di chi, con il proprio lavoro, ha lasciato un’impronta nel mondo dell’informazione. Per la Carta Stampata, il riconoscimento va a Fiorenza Sarzanini, vicedirettrice del Corriere della Sera, premiata per il suo “scrupolo, passione per la verità e capacità di raccontare le storie con equilibrio”. Per la Divulgazione Culturale e Televisiva, a trionfare è Aldo Cazzullo, penna e volto ormai familiare del giornalismo italiano, editorialista del Corriere e conduttore del programma Una giornata particolare su La7.

Nel mondo della televisione, il Premio per la Televisione è andato a Carlo Conti, reduce da un Festival di Sanremo che ha saputo coniugare successo di ascolti, eleganza e un forte senso di comunità. Per lui, l’applauso è doppio: uno per la conduzione e uno per quella capacità tutta sua di tenere insieme generazioni diverse sotto la stessa musica.

La Trasmissione dell’anno è Belve, il format cult di Francesca Fagnani su Rai2, capace di inchiodare i protagonisti del nostro tempo a domande spietate, ironiche e senza filtro. La giornalista ha ricevuto il premio sul palco con la sua consueta classe, con indosso un completo pantalone nero dalle linee decise e minimal, in perfetto equilibrio tra femminilità e autorevolezza.

Un riconoscimento speciale è stato assegnato ad Alberto Puoti, volto di RaiNews24, per “l’impegno e la professionalità” che lo contraddistinguono. Mentre Martina Pennisi, vicecaporedattrice di Corriere.it, ha vinto il Premio Generazione Digitale – Podcast, per la sua capacità di raccontare i temi dell’Intelligenza Artificiale, della privacy e dell’informazione digitale con linguaggio chiaro e puntuale.

La Rai protagonista, tra fiction, memoria e futuro

A celebrare la Fiction dell’anno, il Premio Agnes ha scelto Il Conte di Montecristo, miniserie Rai diretta dal premio Oscar Bille August, e interpretata da Lino Guanciale, Michele Riondino, Gabriella Pession e Nicolas Maupas. Un adattamento elegante e coinvolgente, capace di restituire la potenza emotiva del romanzo di Dumas attraverso una regia internazionale e interpretazioni intense.

Il Premio Interprete Televisivo e Cinematografico è andato a Luca Marinelli, per la profondità dei suoi ruoli e la capacità di muoversi tra cinema d’autore e progetti più popolari senza mai perdere autenticità. Un attore che incarna la complessità del nostro tempo, premiato in una cornice che sembra cucita su misura per lui.

E ancora, il Premio Giornalista Economico è stato assegnato ad Alessandra Ricciardi di Italia Oggi, per la sua competenza nell’indagare i fenomeni politico-finanziari. Il Premio Giubileo, dedicato al Giubileo del 2025, è andato invece a Fabio Marchese Ragona, vaticanista del Gruppo Mediaset e de Il Giornale, che ha firmato con Papa Francesco Life – La mia storia nella storia, autobiografia del Pontefice uscita in contemporanea in 21 Paesi del mondo.

Infine, il Premio Saggista Scrittore ha visto trionfare Roberto Garofoli e Bernardo Giorgio Mattarella con Governare le fragilità, un saggio che si interroga su come rendere più efficiente e reattivo il sistema di governo e la macchina amministrativa del nostro Paese. Una riflessione puntuale, che affonda le mani nel presente senza dimenticare il futuro.

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