Secondo appuntamento con Noos – L’avventura della conoscenza e seconda conferma: nella puntata del 30 giugno, Alberto Angela ci accompagna in un viaggio tra scienza, emozioni e storie che fanno riflettere.
Si passa dalla medicina estetica alla reincarnazione, dagli scavi archeologici che riaprono la storia di Pompei ai nostri rapporti con il tempo che passa. Il risultato? Una puntata varia, che riesce a parlare a tutti. Ecco le nostre pagelle.
Alberto Angela, una garanzia (10)
Proprio come nella prima puntata, anche in questo secondo appuntamento Alberto Angela si conferma un divulgatore eccezionale. Il suo viaggio parte con un tuffo nella storia: ci porta a Civita Giuliana, all’interno di una villa non ancora aperta al pubblico, poco distante da Pompei. Qui ci mostra reperti, dettagli vividi e dà voce agli addetti ai lavori, lasciando che siano loro a raccontare il valore di ciò che vediamo.
Anche all’Antiquarium di Boscoreale, dove parte dei reperti sono già visibili, la magia non cambia: Angela riesce sempre a farci sentire lì con lui, a trasportarci nel passato con chiarezza, passione e un entusiasmo contagioso per la scoperta.
La medicina estetica, tra corpo e psiche (8,5)
Cosa spinge una persona a volersi “migliorare”? Quando il cambiamento è una scelta consapevole e quando diventa una risposta a insicurezze profonde? In questa puntata il tema della medicina estetica viene toccato con un punto di vista nuovo, più umano.
Il dottor Emanuele Bartoletti spiega che non si tratta solo di ritocchi: è una vera e propria pratica medica, fatta di prevenzione, manutenzione e, solo in alcuni casi, correzione. Il messaggio è chiaro: la medicina estetica dovrebbe essere un punto di arrivo, non di partenza. Ed è fondamentale affidarsi a professionisti seri, che sappiano consigliare e soprattutto ascoltare.
A completare il quadro arriva Massimo Recalcati, che ci porta nella dimensione psicologica di questa ricerca del “bello”: si parla di fragilità, di paura di invecchiare, del bisogno di sentirsi accettati in un mondo che spesso impone standard irraggiungibili. E ci si rende conto di quanto sottile sia il confine tra cura e ossessione.
Carlo Lucarelli, l’esploratore dell’inspiegabile (9)
Con la sua voce avvolgente, Carlo Lucarelli ci porta dentro uno dei casi più affascinanti legati al tema della reincarnazione: quello delle gemelle Pollock. Siamo nel 1957, quando le piccole Joanna e Jacqueline muoiono in un tragico incidente nel Nord dell’Inghilterra. Un anno dopo, nascono due gemelline, Gillian e Jennife, con dettagli fisici e comportamentali che ricordano le sorelle defunte.
Lucarelli ci guida attraverso i dettagli più suggestivi: le voglie identiche, le cicatrici nelle stesse posizioni, le frasi dette da bambine che conoscevano luoghi e oggetti mai visti prima. Una coincidenza o qualcosa di più?
A studiare il caso fu il dottor Ian Stevenson, pioniere della ricerca scientifica sulla reincarnazione, tema divisivo tra gli studiosi. Ma Lucarelli non invita a credere o non credere: il suo racconto resta in equilibrio, lasciando spazio al dubbio concentrandosi su un pensiero che va oltre i fatti. Forse, davanti a un dolore così profondo, la memoria e l’amore dei genitori hanno creato un legame talmente forte da far sembrare possibile anche l’impossibile.
Una storia che, come ricorda Alberto Angela, invita a riflettere su un tema importante: “La sofferenza e l’amore, per evitare che diventino patologici, ogni tanto vanno lasciati andare”.