Dopo mesi di attesa, indiscrezioni e qualche commento social (“dureranno due puntate”), la nuova edizione di Domenica In prende forma con una grande novità strutturale. Mara Venier, colonna portante della domenica televisiva italiana, torna per la stagione 2025/2026 con una versione dello storico contenitore Rai che è stata annunciata come diversa, ma – pare – non del tutto snaturata. Sono infatti previsti tre blocchi, come indica DavideMaggio, con tre identità e sembra del tutto autonomi. E al centro, lei: Mara Venier, figura carismatica che diventa il collante di un equilibrio da sperimentare.
Come sarà la nuova Domenica In
È questa la scommessa che Rai1 si prepara a lanciare, puntando su una struttura tripartita che rilegge Domenica In come un grande magazine in tre capitoli. Ogni blocco sarà affidato a uno dei tre co-conduttori, con una linea editoriale precisa e autonoma dando spazio all’intrattenimento leggero, al talk più riflessivo, alla musica e all’attualità. Ma non aspettatevi duetti forzati o triangolazioni di facciata. Le interazioni tra i conduttori saranno limitate, e questa non è una rinuncia ma una scelta ben precisa che permette a ciascuno di trovare spazio nel proprio segmento senza entrare in collisione con l’identità degli altri.
In mezzo a tutto questo, Mara Venier non si ritira né si diluisce ma si riconferma. La sua presenza rimane centrale, ma non più totalizzante come lo è stata in questi anni, in una Domenica In che vuole raccontare di più, con la presenza di due conduttori d’eccezione che sarebbero già confermati: Nek e Gabriele Corsi.
Cosa cambierà per Mara Venier
Negli anni, molti ci hanno provato. Compagni d’avventura scelti con cura, inseriti con rispetto, ma spesso fagocitati da quella presenza così generosa e travolgente che è Mara Venier. Non di certo per egoismo, ma per sua natura. È per questo che in molti, dopo l’annuncio dei co-conduttori individuati in Nek e Gabriele Corsi, hanno storto il naso. Del resto, le esperienze passate parlano chiaro. Mara Venier non si divide. Ma questa volta, lo schema è diverso.
Non si tratta infatti di spartire uno spazio, ma di alternarsi in scena, come attori di un’opera in tre atti. Mara Venier avrà il suo blocco, in cui farà ciò che le riesce meglio: accogliere, intervistare e creare momenti di televisione sinceri come solo lei sa fare. Non ci saranno ingerenze ma nemmeno compromessi creativi perché di certo non li avrebbe accettati. E così, paradossalmente, sarà ancora più Mara. Più libera, più personale e più forte, proprio perché inserita in un progetto che la valorizza senza stritolarla.
L’obiettivo è chiaro ed è quello di moltiplicare le possibilità della trasmissione coinvolgendo pubblici diversi senza frammentarsi ma mantenendo il filo conduttore che ha permesso il successo del programma. In questo, Mara Venier continua a essere il volto più rassicurante e credibile del format. Ma il nuovo assetto le permette di essere se stessa con più intensità, di dosare la sua presenza, ma anche di ritagliarsi momenti più profondi, in cui il tempo non le corre contro.
E poi, c’è un altro aspetto da non trascurare. La mossa della tripartizione è anche una risposta moderna alla televisione di oggi, che vive di ritmi diversi, di attenzione più volatile e di pubblici sempre più segmentati. Dare tre ingressi alla casa della domenica, invece di uno solo, è quindi una strategia che va sperimentata.