C’è stato un momento, nello studio ovattato di Verissimo, in cui il silenzio ha parlato più delle parole. Un attimo sospeso, rotto solo dalla voce incrinata di Clizia Incorvaia, ospite della puntata di domenica 23 marzo, mentre raccontava il vuoto lasciato da Eleonora Giorgi. Un dolore profondo, autentico, che ha scosso non solo lei ma l’intera famiglia. E che, come spesso accade, ha acceso anche un riflettore su pregiudizi, giudizi frettolosi e quelle maschere che spesso la società impone a chi sceglie di non ostentare il dolore.
Il dolore senza filtri: “Mi manca tantissimo”
Clizia Incorvaia è entrata nello studio di Silvia Toffanin con un’espressione composta, ma lo sguardo velato di emozione ha fatto presagire che l’intervista sarebbe stata intensa. E così è stato. Con la voce rotta, ha ricordato Eleonora Giorgi come una donna “libera, senza pregiudizi, piena di vita fino all’ultimo istante”. Una suocera, sì, ma soprattutto un’amica, una confidente, una guida.
“Mi manca tantissimo”, ha sussurrato Clizia, guardando un video che ripercorreva alcuni dei momenti più belli trascorsi con l’attrice. “Mi capiva meglio di chiunque, forse anche più di mia madre o di mio marito. Ci capivamo con uno sguardo”.
Parole sussurrate tra le lacrime, accompagnate dal racconto di un legame costruito nel tempo, diventato indistruttibile. “Eleonora mi ha sempre accettata per quella che sono. Non mi ha mai giudicata, neppure quando tanti lo facevano. Si rivedeva in me, diceva che avevamo avuto un vissuto simile”.
Il ricordo si fa ancora più toccante quando Clizia racconta l’ultimo gesto di Eleonora: un regalo speciale per la piccola Nina, la figlia avuta con Francesco Sarcina. “Le ha lasciato una scatola di colori, quella che Paolo da piccolo non poteva toccare. Gliel’ha regalata dicendole: ‘Tu sei un’artista’. E le ha detto di dire a Gabriele che stava litigando con Dio, ma che sarebbe diventata il suo angelo”.
Una donna forte non si perdona mai: il ritorno al lavoro e le critiche
Non è mancato, però, lo spazio per affrontare la tempesta mediatica che ha travolto Clizia subito dopo il funerale. L’influencer è tornata al lavoro pochi giorni dopo la scomparsa di Eleonora Giorgi, e il popolo dei social – come spesso accade – non ha fatto sconti. “Mi hanno accusata di essere fredda, di non soffrire abbastanza. Ma c’è ancora il pregiudizio per cui una donna, se vive un lutto, debba restare a casa con la vestaglia nera addosso e gli occhi gonfi per settimane”, ha spiegato.
Incorvaia ha invece scelto un’altra strada. Quella dell’indipendenza, dell’esempio positivo per i suoi figli. “Non volevo che Gabriele e Nina vedessero una mamma depressa. Ho già vissuto da figlia l’effetto devastante di una madre spezzata dal dolore. Mia madre, dopo la morte di mio nonno, cadde in una profonda depressione. Non si alzava dal letto, rischiò l’anoressia. Io, in quel periodo, cominciai ad avere i primi attacchi di panico. So cosa significa essere travolti dal dolore. Ed è proprio per questo che ho voluto fare diversamente”.
Un atteggiamento che, a detta di Clizia, era esattamente ciò che Eleonora Giorgi avrebbe voluto da lei. “Mi ha insegnato a essere forte, indipendente, a non farmi schiacciare. Anche lei è stata dimenticata dal cinema dopo aver scelto di seguire il cuore e lasciare un uomo potente come Angelo Rizzoli. A un uomo indipendente viene perdonato tutto. A una donna, mai”.
Non ha risparmiato parole dure neanche verso coloro che, secondo lei, hanno dimostrato affetto solo dopo la morte di Eleonora: “Negli ultimi trent’anni non c’erano mai. Non per una cena, non per una telefonata, non per offrirle un ruolo. Poi, quando è morta, l’hanno osannata sui social, a caccia di like. L’ho trovato di un cattivo gusto enorme”.
Eleonora, una donna libera fino alla fine
“Per lei la vita è stata un gioco bellissimo”. È con questa frase che Clizia ha dipinto, in un colpo solo, lo spirito di Eleonora Giorgi. Un’immagine dolcissima, piena di gratitudine e rispetto, quella che l’influencer ha voluto lasciare nello studio di Verissimo. “Non ha mai portato la malattia in casa, neppure nei momenti più difficili. Anche durante la terapia del dolore, quando la andavamo a trovare ogni pomeriggio con i bambini, riusciva a scherzare, a ridere, a giocare con loro. Era una forza della natura”.
Clizia ha raccontato di come Eleonora sia stata un perno nella relazione con Paolo Ciavarro, soprattutto nei momenti più delicati, come l’arrivo del piccolo Gabriele: “Un figlio può far vacillare una coppia. Ma lei ci prese da parte e ci disse ‘Non dimenticate mai di essere amanti, complici, non solo genitori’. Ci regalò un weekend a Parigi. E lo disse con la sua solita ironia: in mezzo a un ristorante, si alzò e gridò ‘Fate l’amore!’ davanti a tutti. Paolo era imbarazzatissimo”.