Appuntamento con Chi l’ha visto? mercoledì 25 giugno: una puntata ricca di indagini e approfondimenti quella condotta da Federica Sciarelli, incentrata come sempre sui casi più scottanti della cronaca nazionale. Al centro della serata il giallo di Villa Pamphili, che vede il sedicente regista americano Francis Kaufmann come principale sospettato per la morte della russa Anastasia Trofimov e di sua figlia, la piccola Andromeda.
I corpi della donna e della piccola sono stati trovati a Roma lo scorso 7 giugno, e solo successivamente identificati. La trasmissione di Rai3 ha dedicato spazio alle indagini su questo duplice delitto, mandando in onda un’intervista inedita alla madre della vittima.
Il giallo di Villa Pamphili, l’intervista alla madre della vittima
Federica Sciarelli è tornata a parlare di uno dei casi che stanno monopolizzando l’attenzione pubblica in queste settimane: stiamo parlando del duplice delitto di Villa Pamphili. Grazie alla segnalazione di uno spettatore, la trasmissione di Rai3 è riuscita a mettersi in contatto con Tatiana, la madre di Anastasia Trofimov, che chiede verità e giustizia per la figlia.
La donna ha ripercorso insieme alla redazione le tappe della relazione tra sua figlia e Charles Francis Kaufmann, vero nome di Rexal Ford, il 46enne americano accusato di avere ucciso Anastasia e la loro figlia Andromeda.
“Nel 2023 mia figlia è andata in vacanza a Malta, dal 26 agosto al 9 settembre, e lì ha conosciuto l’americano su una spiaggia. Quando è tornata a casa, in Russia, lui la chiamava perché insisteva per farla trasferire a Malta definitivamente, cosa che ha fatto pochi mesi dopo. Non abbiamo litigato. Era lui che con la sua influenza non le permetteva di comunicare con nessuno. Mia figlia ha lasciato il lavoro e ha interrotto bruscamente i rapporti con amiche, famiglia e tutte le persone che conosceva. Lui non le permetteva di comunicare con nessuno, la faceva vivere come un fantasma”, ha raccontato ai microfoni di Chi l’ha visto? la donna.
Nei primi mesi di permanenza a Malta, Tatiana era riuscita a mantenere i rapporti con la figlia in modo saltuario, tramite Whatsapp e Instagram, dove Anastasia aveva informato la madre della nascita della nipotina. “Eravamo sorpresi ma felici di sapere che nostra figlia stava bene e che avevamo anche una nipotina”.
Una vicenda dai contorni poco chiari, visto che pare che l’Italia non fosse neanche l’ultima delle tappe di un viaggio misterioso: “Era lui che voleva venire nel vostro paese, lei lo ha seguito perché faceva tutto quello che diceva lui. Non sapevamo che vivessero per strada, Anastasia ci aveva detto che avevano preso una stanza in zona Vaticano”, ha raccontato Tatiana.
L’ultimo contatto tra la donna e la figlia è avvenuto via mail lo scorso 2 giugno: “Mi scriveva che ogni tanto litigavano, diceva che lui stava facendo il possibile, che si stava occupando delle pratiche per i documenti. Il 5 giugno abbiamo sentito che il vulcano Etna aveva eruttato e le ho scritto per sapere se era tutto ok, ma lei non ci ha risposto. Ho mandato un messaggio il 9 giugno in inglese sperando che lo leggesse lui”. Entrambi i messaggi sono rimasti senza risposta, perché Rexal Ford aveva già spento il telefono.
Il confronto con il Questore di Roma
Per approfondire le indagini sul duplice delitto in studio con Federica Sciarelli era presente Roberto Massucci, Questore di Roma, per tratteggiare il profilo di Rexal Ford. La domanda che tutti si pongono è una soltanto: perché Rexal è stato lasciato andar via con la bambina?
“Lui ha una personalità manipolatrice che ha ingannato in tanti. Una persona dai due volti: quello che ci viene descritta dalla cittadina e quello mostrato alle forze dell’ordine durante l’intervento, quando si è presentato come un turista americano con mezzi economici importanti”, ha spiegato il Questore. “Gli agenti? Non l’hanno portato in centrale, sono rimasti con lui a lungo aspettando che si ripristinasse una situazione di normalità. È evidente che nella valutazione di oggi questa scelta presenta delle criticità che possiamo giudicare solo alla luce di quello che è successo dopo”, ha sottolineato Massucci incalzato dalla conduttrice.
“Un poliziotto quando fa un intervento deve partire da quella che è la segnalazione del cittadino e andare a costatare in punta di diritto la situazione, poi in base a quella agire, mettendo anche la sensibilità nei confronti della situazione. Hanno scelto di evitare l’accompagnamento in ufficio. Non ho dubbi sulla loro buona fede, ma una riflessione va fatta”.