Chi l’ha visto? di cosa si è parlato ieri sera: nuovi risvolti sul caso Garlasco

Nella puntata del 2 luglio di "Chi l'ha visto?", Federica Sciarelli è tornata sul caso Garlasco e del delitto di Villa Pamphili

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Paola Landriani

Lifestyle Editor

Content e lifestyle editor, copywriter e traduttrice, innamorata delle storie: le legge, le scrive, le cerca. Parla di diversità, inclusione e di ciò che amano le nuove generazioni.

Pubblicato: 3 Luglio 2025 10:00

Federica Sciarelli è tornata su Rai 3 con una nuova puntata di Chi l’ha visto?, andata in onda mercoledì 2 luglio. Come sempre, la trasmissione ha acceso i riflettori su storie complesse e ancora senza risposte: sparizioni improvvise, interrogativi mai chiariti, e nuove piste che riaprono casi che sembravano chiusi.

Dal giallo di Liliana Resinovich alla drammatica vicenda di Villa Pamphili, fino al delitto di Garlasco: ecco cosa è successo ieri sera.

Liliana Resinovich: parla il marito Sebastiano

Tra i momenti più intensi della puntata, il caso di Liliana Resinovich. In collegamento, il fratello Sergio ha ricostruito le tappe dell’inchiesta e ha commentato con Federica Sciarelli l’esito della nuova autopsia, che di fatto ribalta la prima ipotesi: Liliana potrebbe non essersi tolta la vita. Il suicidio, secondo gli ultimi accertamenti, sarebbe da escludere.

A parlare, per la prima volta dopo essere stato ufficialmente iscritto nel registro degli indagati, è anche Sebastiano Visintin, marito di Liliana. In diretta si è detto “sbigottito” di fronte all’accusa. Visintin ha negato ogni responsabilità, anche come presunto mandante, e ha spiegato di non essersi allarmato subito per la scomparsa della moglie.

Dice che la Liliana di cui si parla oggi nei media non è la donna che ha conosciuto: “Per me è la persona con cui ho passato 33 anni. Non ho la minima idea di cosa sia successo”.

Villa Pamphili: l’estradizione di Francis Kaufmann

Un altro momento forte della puntata riguarda il duplice omicidio avvenuto a Villa Pamphili, a Roma: madre e figlia uccise brutalmente, i loro corpi ritrovati tre settimane fa.

L’uomo accusato dell’omicidio, Francis Kaufmann, è comparso davanti alla magistratura greca per l’udienza di estradizione. Ha tentato di evitare il rimpatrio con una versione surreale dei fatti: “Quattro uomini italiani senza distintivo mi hanno buttato a terra e calpestato. Non erano poliziotti, erano mafiosi”.

Parole che non hanno convinto i giudici. La corte ha respinto le sue dichiarazioni e dato l’ok all’estradizione, prevista tra il 12 e il 21 luglio.

Livorno: Loredana e i suoi due figli spariti nel nulla

Nel corso della puntata si è tornati anche a parlare della scomparsa di Loredana, una donna rumena residente a Livorno, svanita insieme ai suoi due figli piccoli. Avrebbero dovuto passare un pomeriggio al Luna Park, ma da quel momento non si è più saputo nulla.

In collegamento, il papà del figlio maggiore, un bambino di nove anni,  ha lanciato un appello per ritrovarli. I dettagli della vicenda fanno temere il peggio: prima di sparire, Loredana ha venduto tutto ciò che possedeva. L’ultima traccia del suo cellulare risale a Torino, dove si era recata per chiedere un prestito a una coppia di amici. Ma il prestito non è mai arrivato.

Federica Sciarelli racconta che, in una recente telefonata al padre in Romania, la donna avrebbe espresso pensieri molto cupi. Parole che oggi preoccupano ancora di più.

Il caso Garlasco: nuove voci, vecchi dubbi

In chiusura, la trasmissione è tornata su uno dei casi più noti e discussi degli ultimi vent’anni: l’omicidio di Chiara Poggi, a Garlasco. Nonostante il processo e la condanna definitiva di Alberto Stasi, la vicenda continua ad aprire nuove piste e interrogativi.

In studio, ospite l’avvocato De Renzis, difensore di Stasi. In collegamento, l’avvocato Lovati, che rappresenta Andrea Sempio, oggi di nuovo indagato. Al centro del confronto: la famosa impronta 33 e una bottiglietta di Estathè.

Lovati è netto: “Non hanno trovato il DNA di Sempio da nessuna parte. Abbiamo dimostrato che l’impronta non era sua. Mi chiedo perché sia ancora indagato, non c’è niente” e aggiunge: “È stato fatto terrorismo puro”.

Ma De Renzis invita alla cautela: “Parliamo di consulenze di parte. I RIS di Roma sostengono che quell’impronta sia di Sempio. Sarei più cauto”.

La discussione tocca anche la famigerata busta della spazzatura su cui sarebbe presente il DNA di Stasi. Federica Sciarelli sottolinea un dettaglio: “Lui l’Estathè non lo cita mai”. L’avvocato di Stasi ribatte che, anche fosse, quel DNA potrebbe risalire a giorni prima.

Spazio anche a chi, all’epoca, viveva da vicino il contesto: Mattia Capra, amico di Andrea Sempio e Marco Poggi, racconta di essere stato ascoltato dagli inquirenti. E poi Alessandro Biasibetti, oggi frate, che si limita a dire: “Fate bene il vostro lavoro, e prego per voi”.