Collasso da calore, perché viene, chi rischia di più e cosa fare col grande caldo

Come affrontare un collasso da calore, come riconoscerlo e cosa fare per evitarlo. I consigli della SIMA contro i malanni da temperature elevate

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Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

Pubblicato: 13 Giugno 2025 12:11

All’inizio, le gambe sembrano cedere. È il classico senso di mancamento, che può addirittura portare a svenire. Magari assieme a questo fastidio si associano crampi ai muscoli, nausea, vomito. In certe forme, si può anche andare incontro a qualche linea di febbre. Eppure non ci sono virus o altro a spiegare la situazione.

Tutti questi fastidi possono essere legati al colpo di calore, una situazione potenzialmente grave cui sono esposti soprattutto i bambini non perfettamente in forma e non solo. A rilanciare l’allarme su questo ed altri disturbi legati all’innalzamento delle temperature sono gli esperti della Società Italiana di Medicina Ambientale, SIMA. Ecco, in sintesi, cosa può accadere.

L’azione combinata di calore e umidità

I rischi aumentano dopo una prolungata esposizione al sole, ma non solo. Ad esempio può risultare più esposto a questo quadro chi si trova per diverse ore in un ambiente molto caldo e molto umido, chi non si ricorda di bere (capita soprattutto agli anziani) e quindi può andare incontro a disidratazione, chi si sottopone a sforzi molto intensi. In termini generali, in ogni modo, in questo periodo sono due i fattori cui prestare la massima attenzione: gli sbalzi termici improvvisi e appunto i collassi da calore o colpi di calore.

Se gli sbalzi di temperatura eccessivi sono infatti deleteri per il nostro organismo e possono provocare sindromi da raffreddamento improvvise, mal di gola e dolori articolari. I collassi da calore (o colpi di calore, dovuti ad un’eccessiva e rapida perdita di liquidi e sali per il forte caldo) sono invece pericolosi soprattutto per anziani, bambini, donne in gravidanza e sportivi occasionali, categorie che devono prestare particolare attenzione ad una corretta idratazione.

A creare allarme deve essere soprattutto un segno: se vi accorgete che nonostante il caldo state smettendo di sudare, è arrivato il momento di preoccuparsi, soprattutto se anche i battiti cardiaci aumentano la loro frequenza. Il colpo di calore ha infatti una caratteristica che lo rende quasi unico: riesce a far “sballare” il normale sistema di regolazione del calore da parte del corpo.

Cosa succede all’organismo

Normalmente il corpo riesce a compensare le temperature e i tassi di umidità particolarmente elevati attraverso una particolare struttura che si chiama centro del raffreddamento. Si tratta di un gruppo di cellule nervose dell’ipotalamo – un organo interno del cranio – che registrano gli stimoli decodificati da altre strutture del sistema nervoso e forniscono le indicazioni al corpo per eliminare il calore in eccesso. Il sistema è molto preciso.

Dal buon funzionamento della termoregolazione, infatti, dipende la stessa sopravvivenza del corpo, perché la temperatura corporea non può variare di molto ma oscillare entro pochi gradi perché ci sono organi molto sensibili ad un aumento del calore dell’organismo. Ad esempio il cervello: se la temperatura corporea si attesta intorno ai 42 gradi per molte ore, le cellule cerebrali possono anche morire. Per questo quando il clima si fa afoso l’organismo prende le opportune contromisure.

La rilevazione dell’innalzamento della temperatura corporea è garantito da due meccanismi. Il più importante è quello “centrale”: nei centri nervosi disposti lungo le arterie ci sono dei termocettori, cioè dei rilevatori della temperatura del sangue. Il secondo è assicurato dai i recettori per il caldo e per il freddo diffusi sulla pelle che mandano impulsi attraverso le vie nervose fino al centro del raffreddamento.

Il centro del freddo, una sorta di refrigeratore naturale, comincia quindi la sua controffensiva. Il caldo in eccesso viene mandato dagli organi interni più sensibili alle piccole arterie della pelle, che si allargano, aumentano la loro portata di sangue e quindi l’eliminazione del calore. Poi si producono grandi quantità di sudore. 

Come prevenire il colpo di calore e come affrontarlo

Come difendersi dal rischio di un colpo di calore? Prima di tutto occorre pensare alla prevenzione. Occorre evitare gli sforzi intensi e ricorrere ad integratori idrico-salini (evitando le bevande troppo fredde e ricordando di bere anche “mangiando” consumando verdure e frutta), per compensare le perdite.

Inoltre, specie se si è sensibili, conviene restare in casa nelle ore più calde della giornata, indossare abiti leggeri e di colore chiaro, con tessuti che facilitano la traspirazione, utilizzare un ventilatore o l’aria condizionata (non meno di 23 gradi) con la funzione di deumidificazione.

Capitolo trattamento. La persona colpita va portata al pronto soccorso. Nell’attesa occorre porre il corpo in posizione orizzontale, con la testa reclinata in avanti e le gambe in alto. Se possibile, far bere a piccoli sorsi due piccoli bicchieri di acqua o altri liquidi freddi aggiungendo un pizzico di sale.

La situazione, va ricordato, è diversa dal colpo di sole, legato alla mancata dispersione del calore corporeo dopo prolungata permanenza al sole o in ambienti molto caldi. Questo quadro si manifesta con febbre alta, sudorazione diminuita, pelle molto calda, tachicardia e respiro affannoso e richiede, previo allontanamento del malato dal calore con esposizione a lenzuola o panni bagnati, il soccorso rapido.

Consigli pratici per evitare i malanni da caldo

Come riporta l’Ansa, la SIMA propone una serie di consigli pratici per difendersi come evitare di esporsi al caldo e al sole diretto e uscire di casa solo nelle ore più fresche; assicurare un adeguato ricambio di aria in casa e agevolare la ventilazione naturale; mantenere le stanze fresche schermando le finestre esposte al sole; chiudere le finestre durante il giorno e aprirle durante le ore più fresche della giornata; fare bagni e docce frequenti e con acqua tiepida; bere almeno 1,5/3 litri di acqua durante la giornata, evitare alcolici e preferire frutta e verdura; quando si esce di casa, proteggere gli occhi con occhiali da sole e prevenire scottature con creme solari ad alto fattore protettivo; indossare abiti in fibre naturali e indumenti traspiranti, meglio se di colore chiaro; evitare l’attività sportiva all’aperto nelle ore più calde.

Le indicazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a scopo informativo e divulgativo e non intendono in alcun modo sostituire la consulenza medica con figure professionali specializzate. Si raccomanda quindi di rivolgersi al proprio medico curante prima di mettere in pratica qualsiasi indicazione riportata e/o per la prescrizione di terapie personalizzate.