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Sorelle nemiche: quando è necessario ritrovarsi e come fare

Non si parlano da un anno ma ora, di fronte alla malattia del padre, due sorelle hanno bisogno di collaborare in modo efficace senza ostilità. Possono farlo solo così

Marina Mannino

Giornalista esperta di Lifestyle

Pubblicato: 7 Febbraio 2025 17:00

Ho 28 anni e da 1 anno non ho più nessun contatto con mia sorella, che ha 2 anni più di me. Tra noi ci sono sempre state rivalità e risentimento, accuse e ripicche. Forse non ci piacciamo e basta, forse lo scontro è sui privilegi che lei ha avuto e io no. Ora però che papà si è ammalato gravemente e noi dobbiamo accudirlo, non possiamo continuare a non parlarci. Come ne usciamo? 

Alessia

“Ti voglio bene come a una sorella”, ci si dice tra amiche, quando sentiamo che il legame reciproco è forte e fidato. Ma in realtà, la relazione tra sorelle non è sempre così empatica e affettuosa.

Conflitto tra sorelle: i motivi

Nella storia di due sorelle possono emergere sentimenti di “ingiustizia” percepita in seguito a differenze di trattamento da parte dei genitori, o ruoli imposti dalla dinamica familiare. Ad esempio, una sorella potrebbe sentirsi non apprezzata (la sorella “pecora nera”), mentre l’altra potrebbe soffrire per il peso di aspettative eccessive da dover sempre soddisfare (la sorella “fiore all’occhiello”). E il conflitto può farsi importante.

Le conseguenze della rottura

Così, quando lo scontro si fa pesante e rabbioso, magari solo per una divergenza di opinioni su un fatto fortuito, le protagoniste scelgano di non parlarsi più o di farlo il meno possibile.

È una decisione dolorosa che, a chiunque sia esterno al loro vissuto, appare insensata e controproducente. Ma loro sanno che allontanarsi è l’unico modo per evitare di ferirsi e deludersi a vicenda, ancora una volta. Anche se una scelta simile ha effetti negativi sugli altri rapporti familiari come pure sulle relazioni amicali, talvolta sembra inevitabile.

L’evento che mette tutto in discussione

La malattia di un genitore è un evento che scardina le sovrastrutture che ognuno di noi si è costruito per “attutire” i colpi della vita: di fronte a una situazione obiettivamente emergenziale, non dovrebbe esserci spazio per le recriminazioni, i rancori e le prese di posizione intransigenti.

Bisogna affrontare con lucidità e intelligenza una circostanza che richiede dedizione, sensibilità, comprensione, disponibilità. E accordo, anche tra due sorelle che si erano voltate le spalle. Non è facile, ma è necessario.

I passi verso la riconciliazione

La parola chiave è: riconciliazione. Ciò che occorre è la volontà di affrontare la situazione in modo maturo, per concentrarsi su ciò che davvero conta: il benessere emotivo di tutti e, soprattutto, quello del genitore malato. Ma come fare?

  • Accettarsi così come si è, senza pretendere di cambiarsi a vicenda: quel che è stato è stato, appartiene al passato e non va inutilmente rivangato ogni volta che la tensione sale.
  • Lasciarsi alle spalle i motivi di contrasto, le vecchie competizioni e la convinzione di avere sicuramente ragione.
  • Cercare di comprendere le ragioni reciproche: è difficile, è vero, se si considera solo il proprio punto di vista. Ma se si riesce ad abbassare il muro di inflessibilità che pensiamo ci protegga dai conflitti, possiamo accettare che il dolore che ci ha separate possa invece unirci. Abbiamo interpretato in modo diverso la stessa realtà: ma non è detto che una abbia motivazioni migliori dell’altra.
  • Accettare che il rapporto tra sorelle sia spesso ambivalente: c’è l’affetto come pure il risentimento, la solidarietà ma anche la rivalità. E a ben guardare, queste contraddizioni sono connaturate a tutte le relazioni: un briciolo di confitto si insinua anche tra chi sembra andare perfettamente d’accordo. È umano. Ma lo è altrettanto cercare un compromesso.

Collaborare può essere facile

Collaborare per il bene di tutti è la mission che due sorelle “in guerra” devono avere come priorità. Per smettere di voltarsi le spalle, basta… girarsi e guardarsi: il terreno comune per farlo è la situazione del genitore bisognoso di attenzioni. Remandosi contro non si arriva da nessuna parte, vogando insieme nella stessa direzione non solo si va lontano ma si vince anche la gara.

L’importanza di parlarsi

La strada giusta? Parlarsi con sincerità, esprimendo i propri sentimenti, le emozioni, i timori. E ascoltando le opinioni reciproche, senza pregiudizi e senza grandi aspettative. Magari davanti a un paio di aperitivi che ci aiutino a sciogliere il disagio iniziale.

Non esiste rancore che non possa essere risolto o incomprensione che non possa essere spiegata. Di fronte alla necessità pratica di organizzarsi per assistere il familiare, ogni vecchia ruggine va superata. Con una piccola grande azione che sembra difficile da compiere, ma non lo è: perdonarsi.

Perdonare, un atto che ripara

Per quanto il conflitto tra sorelle possa essere stato lacerante, di fronte a un evento che richiede la massima attenzione e collaborazione, è necessario venirsi incontro con umiltà e consapevolezza.

  • Perdonarsi non significa dimenticare il passato, ma imparare da esso e rielaborarlo in modo che non condizioni più il presente.
  • Significa alleggerire il peso emotivo interiore che non ci fa essere serene.
  • Significa capire che, non di rado, la vita è così difficile e spietata che non ci si può permettere di sprecare le occasioni di proteggersi, darsi forza e aiutarsi, soprattutto tra due persone che sono cresciute insieme, condividendo giocattoli e confidenze, biscotti e batticuori.

Dimenticare l’orgoglio? Si può fare

Per riconciliarsi occorre tanta volontà e zero orgoglio, sentimento inutile tra persone che hanno bisogno di fare squadra. Non è un processo immediato né lineare, ma è indispensabile per tornare a stare dalla stessa parte della barricata, dando valore al legame che, nonostante le difficoltà, resta sempre parte della propria identità emotiva e della propria storia.

Un tip che funziona? Ricordare i momenti belli che si sono vissuti insieme, le vacanze da piccole al mare, i pasticci combinati. Ritornare alle occasioni che ci hanno fatto sorridere e divertire significa riconoscere quanto il nostro legame sia profondo.

Una storia che ricomincia

Recuperare la relazione con una sorella è essenziale per aiutare un genitore in difficoltà – e glielo si deve, non fosse altro per tutte le volte che lui ha aiutato noi. Oltretutto vedere che le figlie, una volta nemiche, sono tornate a capirsi, gli farà bene forse anche più di un farmaco. E il suo sguardo felice ci farà capire quanto sia importante ricominciare a scrivere la nostra storia insieme.

Ritrovarsi, finalmente

Ritrovare la sorella che ci ostinavamo a considerare perduta farà bene anche a noi, perché sarà un atto gratificante e rassicurante: qualsiasi cosa accada finalmente ci siamo. una per l’altra. C’è un bellissimo proverbio africano che dice: “Se vuoi andare veloce corri da solo. Se vuoi andare lontano, vai insieme a qualcuno”. Di sicuro, insieme alla sorella ritrovata, possiamo andare lontano. E affrontare meglio le prove, anche non facili, a cui la vita ci sottoporrà. Mandarsi ancora a quel paese, ogni tanto, ci può anche stare, ma ormai abbiamo capito come fare fronte comune per essere più forti. Perché fare la pace è sempre la scelta giusta.