#SegretiDelCuore

Ho paura di non riuscire a trovare il mio posto nel mondo

Sentirsi smarrite, incerte, inadeguate è una sensazione comune che molte hanno vissuto o vivono in un momento più critico della vita. Eppure trovare il proprio spazio in sintonia con sé e gli altri si può: ecco come

Marina Mannino

Giornalista esperta di Lifestyle

Pubblicato: 20 Marzo 2025 18:00

Mi sento persa, fuori luogo, non so cosa fare della mia vita. Vedo che le altre sono più convinte e determinate di me. Io vado avanti un po’ a caso, non ho una relazione, non mi piace il lavoro che faccio, non so nemmeno cosa mi piace davvero. Ho paura di non riuscire a trovare il mio posto nel mondo e di rimanere ai margini della vita degli altri. Ho 22 anni.

Sofia

Può capitare a tutte di sentirsi fuori posto, inadeguate o addirittura inferiori rispetto agli altri.  È un’emozione comune, che spesso viene vissuta in solitudine e con imbarazzo. Quando se ne parla con qualcuno, capita di ricevere frasi che aumentano il disagio, come “Su con la vita! Pensa alla salute!”, “Sei giovane, ma cos’hai da lamentarti?”, “È perché non sai valorizzarti…” e via di falsi incoraggiamenti e malcelato disinteresse. Così si preferisce tenersi lo smarrimento per sé, camuffandolo con sorrisi di convenienza. Ma allora come si fa a trovare il proprio posto nel mondo?

Ricominciamo da noi

Siamo tutte più o meno esposte alle pressioni delle aspettative sociali che ci spingono verso obiettivi condivisi e approvati, come essere belle, attive, in forma e popolari, trovare un lavoro ben remunerato, avere un partner stabile, avere figli e mantenere un perfetto equilibrio tra vita privata e professionale.

I social media amplificano questa pressione, mostrando immagini di donne che sembrano avere tutto sotto controllo, brillanti, decise, risolte. “Accidenti a loro – pensiamo – perché io no?”. Perché non dobbiamo partire da loro, ma da noi.

Riflettiamo su questi punti

Non tutte le donne desiderano le stesse cose, non tutte si sentono appagate nell’aderire a uno standard di pensiero dominante. Se non ci sentiamo sullo stesso binario delle altre persone, significa che dovremmo trovare il binario che fa per noi.

  • Intanto possiamo provare ad accettare le nostre emozioni senza giudicarle. Sentirsi perse o fuori luogo non significa essere sbagliate, ma piuttosto attraversare una fase di cambiamento e di attenzione verso le nostre reali esigenze e aspirazioni.
  • Cerchiamo poi di concederci il diritto di essere vulnerabili e di sbagliare, senza vivere ogni errore come una condanna. Sentirci colpevoli o stupide non ci aiuterà a venire fuori dallo scontento.
  • Dovremmo invece accettarci, con i nostri limiti, la nostra sensibilità, il nostro modo di interpretare il mondo. Non saremo super, ma nemmeno pessime. Solo umane. Trattiamoci con gentilezza e comprensione, come faremmo con un’amica: ci aiuterà a ridurre l’autocritica e a favorire la quiete emotiva.
  • Se basiamo la nostra vita sul confronto con gli altri, è come se delegassimo a loro la misura della nostra felicità. Concentriamoci invece sulle piccole cose belle che accadono nella nostra vita, senza pensare se siano simili a ciò che vivono le altre persone. Non siamo tutti uguali, per fortuna. Quello che rende felice qualcuno può essere noioso o insensato per un altro.

Diamo importanza al qui e ora

Pensiamo ai nostri bisogni reali, alle nostre passioni, ai desideri che abbiamo. Chiediamoci cosa ci piace davvero ora e qui, non tra cinque anni. Cosa ci rende felici anche solo per un secondo, non per tre giorni. Quali sono i nostri pregi in questo esatto momento, non per tutta la vita. Insomma, diamo valore al “piccolo”, se vogliamo pensare in “grande”.

Il mondo di fuori parte da dentro

Trovare il proprio posto nel mondo significa smettere di pensare che questo mondo (questa gente, questa storia, questa circostanza) non fa per noi, ma capire che tutto il mondo che ci occorre è già dentro di noi. Concetto astruso? Mica tanto. Significa solo che il nostro posto nel mondo sta nel tempo che viviamo, nelle nostre esperienze, in ciò che conosciamo e che impariamo, che ci commuove e ci diverte.

Significa anche dare valore alle amicizie, alle sorprese, agli affetti. Ma vuol dire anche credere di più in noi stesse, seguendo – se vogliamo – anche strade poco percorse dalla “massa” fidandoci del nostro istinto.

Non rincorriamo la perfezione

Anche se ci sentiamo le regine dei casini, le campionesse di idee confuse, le presidenti della repubblica dei dissociati, non dimentichiamo che il nostro spazio lo costruiamo noi, con i nostri dubbi, le imperfezioni ma anche le peculiarità e i colpi di genio. Cerchiamo di non cedere alla tentazione di essere perfette: più che un mood, è un modo di inseguire nevroticamente qualcosa che non esiste.

Diamo spazio ai nostri interessi

Dedichiamoci, anche per poco tempo, a ciò che ci appassiona e ci emoziona, tralasciando quello che va di moda, piace a tutti o è di tendenza su TikTok. Solo dando ascolto ai nostri veri interessi potremo sentirci gratificate e soddisfatte di quel che facciamo.

Continuiamo a imparare

Un’altra scelta che fa bene al cuore e alla mente è quella di continuare a imparare competenze nuove e di fare nuove esperienze: la vita è un viaggio di scoperta, che comporta fallimenti e pasticci, ma anche successi e gioie. Affrontiamola con spirito da esploratrici, curiose e coraggiose, ma attente e guardinghe, intenzionate a fare tesoro di ogni conoscenza in più. Un corso di rafting? Perché no? Ma anche di yoga, di pasticceria, di lingua francese, di scrittura creativa. Cibo per la mente!

Un piccolo esercizio quotidiano che aiuta a dare un senso a ciò che viviamo

Ogni giorno, scriviamo tre cose per cui siamo grate. Non si tratta di eventi enormi, ma di momenti minuscoli: un amico ci ha mandato un messaggio carino, il caffè del bar era molto buono, il bus non era pieno, un uccellino si è posato sul balcone a becchettare le molliche che gli abbiamo lasciato, una collega ci ha raccontato una cosa che ci ha fatto ridere, abbiamo comprato un rossetto bellissimo, un podcast di crime ci ha appassionate…

Andiamo verso gli altri

Già: non aspettiamo che siano loro a venire da noi. Rinsaldiamo le amicizie, accettiamo gli inviti, partecipiamo alle chat. Anche se non ci crediamo, siamo importanti per chi ci apprezza e ci vuole bene. Sarà più difficile sentirci fuori luogo o insicure se abbiamo qualcuno che tiene a noi, come noi noi teniamo a lui o lei.

In conclusione

Trovare il proprio posto nel mondo, insomma, vuol dire imparare ad accettarsi per ciò che si è e non per quello che gli altri ci mostrano di dover essere. Vuol dire anche fare scelte non banali, se servono a farci sentire bene e contente di noi stesse. E apprezzare ciò che si ha, perché la felicità è fatta davvero di attimi fuggenti.

Se però il senso di smarrimento e l’ansia diventano troppo pesanti, non esitiamo a cercare il supporto di una psicologa che può aiutarci ad affrontare le difficoltà che stiamo vivendo. Ci meritiamo di prenderci cura di noi stesse, e non solo in senso estetico.

La vita è fatta di piccole felicità insignificanti, simili a minuscoli fiori. Non è fatta solo di grandi cose, come lo studio, l’amore, i matrimoni, i funerali. Ogni giorno succedono piccole cose, tante da non riuscire a tenerle a mente né a contarle, e tra di esse si nascondono granelli di una felicità appena percepibile, che l’anima respira e grazie alla quale vive. Banana Yoshimoto, scrittrice giapponese