Pillole di Salute

Cos’è, come si fa e quando è indicato l’OCT

di Federico Mereta

La sigla OCT sta per tomografia ottica a radiazione coerente. Si tratta di un esame che non provoca alcun dolore e impiega un fascio laser per fotografare la retina.

OCT, come funziona

In pratica si tratta di una sorta di TAC che permette in qualche modo di “tagliare a fette” la retina dall’avanti all’indietro. Il test dura pochi minuti e permette di spiegare se esistono alterazioni e quale potrebbe essere la loro origine.

È indicato in diverse patologie oculari, ma negli ultimi tempi l’impiego è diventato sempre più importante nel monitorare la degenerazione maculare della retina.

Cos’è la degenerazione maculare della retina

Si tratta di un quadro che può presentarsi in diverse forme, quella secca e quella umida. Ovviamente la situazione si può presentare più facilmente con l’avanzare dell’età. Le ricerche dicono che ne è affetto ben più del 10% degli over 75 e la percentuale sale negli over 85.

A preoccupare particolarmente e a trovare una prospettiva di cura è la forma neovascolare o umida. La degenerazione maculare colpisce la macula. La zona maculare della retina ha il compito della visione chiara e dettagliata di quanto si trova al centro del campo visivo.

La forma umida in particolare è legata alla formazione di nuovi vasi sanguigni che invece non dovrebbero svilupparsi. Questi in qualche modo sollevano e possono alterare la membrana della retina, concentrando i loro danni proprio nella zona centrale. Per questo è importante riconoscere il quadro e avere un approccio mirato anche grazie all’OCT.

Esiste poi anche la forma secca di degenerazione maculare che è legata alla presenza di depositi giallastri che col tempo possono causare l’atrofia della zona colpita ed evolvere in alcuni casi nella forma più grave.

Le indicazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a scopo informativo e divulgativo e non intendono in alcun modo sostituire la consulenza medica con figure professionali specializzate. Si raccomanda quindi di rivolgersi al proprio medico curante prima di mettere in pratica qualsiasi indicazione riportata e/o per la prescrizione di terapie personalizzate.