Quando arriva il caldo rinunciare al mare non è facile, ma anche programmare le ferie senza il proprio animale domestico prevede delle rinunce che non tutti sono disposti a fare. Ecco allora che ci si chiede se il gatto può stare in spiaggia e a quali condizioni. La risposta è sì, tuttavia è opportuno fare delle precisazioni da fare e delle regole da seguire. Conoscerle può fare la differenza fra una vacanza ben riuscita o un problema dietro l’altro e, cosa più importante, aiuta a salvaguardare la salute del felino.
Seppur si stia parlando di luoghi pubblici – anche se non è l’espressione più adatta e ci sono delle autorità competenti che ne regolano la fruizione – ci sono delle leggi che salvaguardano l’ambiente e la sicurezza di tutti gli attori in gioco. È opportuno, inoltre, considerare che ci sono delle regole generali da seguire, ma che ogni Comune può rendere operative le proprie ordinanze manifestando una certa autonomia decisionale
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Cosa bisogna considerare quando si va con il gatto in spiaggia
Attualmente nel nostro Paese non esiste una legge nazionale che regoli il comportamento da adottare. È importante, dunque, informarsi e leggere le direttive emesse dalle amministrazioni comunali, dagli enti locali e le capitanerie di porto. Sono loro a gestire il demanio e le spiagge. Inoltre è bene fare una distinzione fra:
- Spiaggia libera: l’ingresso è permesso, ma possono essere in vigore delle limitazioni locali;
- Battigia: il passaggio è consentito, ma in sicurezza, al guinzaglio, nel trasportino e senza sostare;
- Spiaggia in concessione: è il gestore che stabilisce le norme sul gatto in spiaggia.
In assenza di divieti particolari, è opportuno rispettare le norme previste per l’accesso degli animali nei luoghi pubblici. Infatti, in questo caso, servono il guinzaglio (se il felino in questione è abituato a indossarlo) e/o il trasportino, nonché i sacchetti igienici per raccogliere i bisogni dei propri animali domestici.
Gatto in spiaggia libera o privata, cosa cambia
La distinzione appena fornita fa emergere delle differenze sostanziali. Fra queste, c’è anche quella fra spiaggia libera e privata, quella data in concessione per intendersi. Nella fattispecie, sono le Regioni, ogni anno, a definire le prescrizioni sull’accesso e l’utilizzo della spiaggia. Poi, in un secondo momento, i Comuni stabiliscono quali sono le aree in cui gli animali domestici possono godersi il mare e il sole (moderatamente).
Perché possa essere rispettato e perché avvenga, il divieto deve essere segnalato ed essere ben visibile in prossimità degli accessi al mare. Oltretutto si deve fare caso anche a eventuali fasce orarie. In alcune zone, infatti, è permesso che gli animali domestici si godano la spiaggia soltanto in determinati momenti della giornata.
In relazione agli stabilimenti privati e ai lidi, sono i concessionari a stabilire come va affrontata la questione e hanno la facoltà di fornire delle aree dedicate ai gatti. Detto questo, però, questa scelta può essere messa in atto previa autorizzazione da parte del Comune di pertinenza. Un’area di libera fruizione e di transito – ma non di sosta – è la battigia e chi si occupa della struttura deve permettere il passaggio per raggiungerla, al di là del divieto di permanenza degli animali domestici nell’area attrezzata.
Quali sono le regole per fare il bagno al mare con il gatto
Il gatto in spiaggia deve seguire delle regole, ma diversa è la situazione in acqua. Visto che si sta parlando di un bene comune, devono essere applicate le stesse leggi previste per l’accesso al demanio, che è permesso a tutti: persone, cani e felini. Tuttavia ci sono delle zone in cui vige il divieto di balneazione. In questo caso, al gatto sarà consentito solo di bagnarsi le zampe. Comunque, si deve tenere bene a mente che il proprio animale domestico non va lasciato incustodito. Il suo comportamento ed eventuali danni a cose o a persone sono responsabilità del proprietario che, per una maggiore tutela, può decidere di stipulare un’assicurazione.
Il bagno al mare con il gatto, per i gatti che non odiano l’acqua, è certamente un’occasione di divertimento e di riposo ma, se il felino non è adeguatamente addestrato, può rappresentare un problema di sicurezza pubblica. Oltretutto va considerato anche il livello di stress che si può provocare all’animale e la possibilità concreta che possa stare male.
A prescindere dalle norme regionali, comunali e dagli statuti dei singoli stabilimenti, ai proprietari è richiesto di utilizzare la testa. Se non si è certi che un’esperienza in spiaggia possa essere sicura e piacevole per tutti gli attori in gioco, è bene evitare di portare il proprio gatto in un luogo potenzialmente pericoloso. Andare al mare con il gatto deve essere un’occasione di svago, non di rischio.
La sicurezza del gatto al primo posto
Al di là delle regole e delle norme in vigore nei luoghi prescelti per trascorrere le ferie estive, al mare ma dove c’è caldo in generale, è bene tenere conto soprattutto del benessere psicofisico del proprio animale domestico. La parola d’ordine è cura. Ecco allora che, prima di partire da casa, non va dimenticata una borsa con tutto il necessario per il gatto. Nello specifico, sono utili:
- Ciotole per acqua e cibo;
- Una borraccia con acqua fresca e la pappa preferita del cane;
- Un asciugamano per tamponarlo e togliergli l’umidità di dosso dopo il bagno;
- Giochi per intrattenerlo e non dare fastidio altre persone.
Oltretutto è indispensabile non dimenticare l’ombrellone per garantire una zona d’ombra al gatto, soprattutto nelle ore più calde. Vanno preservate le zampe, che non sono protette dalle ciabatte, ma tutto il felino in generale, a rischio colpo di calore e disidratazione.
L’animale, poi, deve essere controllato sempre, sia in acqua che fuori, per la sua sicurezza e per quella degli altri. Da evitare, per esempio, è che beva l’acqua salata. Può provocare disagi allo stomaco come vomito e diarrea, nonché – anche in questo caso – disidratazione.
Sopratutto gli esemplari con il pelo corto e chiaro, corrono il rischio di bruciarsi e di contrarre il cancro alla pelle. Applicare delle creme solari specifiche, previo consulto del veterinario, è di fondamentale importanza in un’ottica preventiva.
Il felino a differenza del cane, infine, non è particolarmente obbediente. Tenerlo al guinzaglio, con l’ausilio di una pettorina comoda, è indispensabile per evitare fughe improvvise a caccia di pesci e altri animali succulenti. Esattamente come con il gatto in hotel, poi, lo si può dotare di collare GPS per non perirlo mai di vista, nemmeno a distanza.