Come e quando portare il cane in spiaggia, le leggi in vigore da rispettare

D'estate il mare è una delle mete più ambite, ma si può andare in spiaggia con il cane? Sì, ma soltanto se si rispettano certe regole

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Marta Ruggiero

Giornalista pubblicista e videoreporter

Giornalista pubblicista, videoreporter, copywriter e content editor. Si occupa di attualità, economia, politica, intrattenimento, costume e società.

Pubblicato: 21 Giugno 2025 19:48

L’estate è sinonimo di mare e ombrellone, ma gli amanti degli animali possono portare il cane in spiaggia? La risposta è sì, ma ci sono delle precisazioni da fare e delle regole da seguire. Conoscerle può fare la differenza fra una vacanza ben riuscita e un flop totale. 

Per quanto si tratti di luoghi pubblici – ma anche in questo caso non è sempre così e ci sono delle autorità competenti a cui rendere ragione – ci sono delle leggi che salvaguardano l’ambiente e la sicurezza di tutti i fruitori. Inoltre è bene tenere presente che ci sono delle regole generali e, contemporaneamente, ogni Comune può rendere operative le proprie ordinanze.

Come ci si deve comportare con il cane in spiaggia

Al momento in Italia non c’è una legge nazionale che regola il comportamento da Nord a Sud. È quindi fondamentale informarsi e leggere le direttive emesse dalle amministrazioni comunali, dagli enti locali e dalle capitanerie di porto. Sono loro ad avere voce in capitolo sul demanio e sulle spiagge. Inoltre è bene dividere l’area in parti ben definite:

  • Spiaggia libera: l’accesso è consentito, ma possono esserci restrizioni locali;
  • Battigia: il passaggio è consentito al guinzaglio e senza sosta;
  • Spiaggia in concessione: è il gestore che regola le norme sul cane in spiaggia;
  • Cani guida o da salvataggio: sono previste delle esenzioni legate al loro ruolo di prima necessità.

Qualora non ci siano divieti specifici, si devono rispettare le norme previste per l’accesso degli animali nei luoghi pubblici. Infatti, in questo caso, servono il guinzaglio e la museruola, nonché i sacchetti igienici per raccogliere i bisogni dei propri animali domestici. I cani guida e quelli impiegati per il salvataggio in mare seguono le stesse regole degli esseri umani.

Cane in spiaggia libera e privata, la differenza

Come già accennato c’è un’enorme differenza fra una porzione di spiaggia considerata libera e una gestita da un privato che ne ha ottenuto la concessione. Nello specifico, sono le Regioni, ogni anno, a definire le prescrizioni sull’accesso e l’utilizzo della spiaggia. Successivamente sono i Comuni a determinare le aree in cui i cani possono stare. 

Perché sia rispettato, il divieto deve essere segnalato ed essere ben visibile in prossimità degli accessi al mare. Inoltre si deve fare attenzione anche a eventuali fasce orarie. In alcune zone, infatti, è consentito che gli animali si godano la spiaggia solo in determinati momenti della giornata.

Per quanto riguarda gli stabilimenti privati e i lidi sono i concessionari a decidere come gestire la questione e possono anche fornire delle zone dedicate ai cani. Tuttavia questa scelta può essere messa in atto previa autorizzazione comunale. Una zona franca, di libera fruizione e transito – ma non di sosta – è la battigia e chi si occupa dello stabilimento deve permettere il passaggio per raggiungerla, indipendentemente dal divieto di permanenza dei cani nell’area attrezzata. 

Cane sulla sabbia: cosa sapere per la sicurezza di tutti

Le regole per il bagno al mare

Il cane in spiaggia deve seguire delle regole, ma diversa è la situazione in acqua. Trattandosi di un bene comune, valgono le stesse norme dell’accesso al demanio, che è permesso a tutti: persone e animali.

Tuttavia ci sono delle zone in cui vige il divieto di balneazione. In questo caso, al cane sarà permesso soltanto di bagnarsi le zampe. Comunque, si deve tenere bene a mente che il proprio animale domestico non va lasciato incustodito. Il suo comportamento ed eventuali danni a cose o a persone sono responsabilità del proprietario che, per una maggiore tutela, può decidere di stipulare una polizza assicurativa. 

Il bagno al mare è certamente un momento di divertimento e relax ma, se il cane non è adeguatamente addestrato, può rappresentare un problema di sicurezza pubblica. Oltretutto va considerato anche il livello di stress che si può provocare all’animale. Al di là delle norme regionali, comunali e degli statuti dei singoli stabilimenti, ai proprietari è richiesto l’uso del buon senso. Se non si è certi che un’esperienza in spiaggia possa essere sicura e piacevole per tutti gli attori in gioco, è bene evitare di portare il proprio cane in un luogo di potenziale pericolo. Andare al mare con il cane deve essere un’opportunità di condivisione e gioia non di disagio e rischio dell’incolumità di tutti.

Che differenza c’è fra dog beach e dog friendly

Prima di portare il cane in spiaggia, c’è un’altra distinzione da tenere presente. Gli stabilimenti balneari possono esporre un cartello con due espressioni apparentemente simili, ma in realtà molto diverse. Il servizio di dog beach prevede delle aree attrezzate con zone d’ombra, ciotole, fontanelle per l’acqua e servizi igienici dedicati. Quello di dog friendly fornisce pure delle aree giochi, per l’addestramento, ma anche servizi per il benessere e la gestione degli animali domestici. Ci sono lidi in cui si può richiedere l’intervento del veterinario o chiedere l’ausilio del dog sitter, affinché l’esperienza al mare sia ancora più inclusiva e dedicata alle esigenze del proprio cane.

Attenzione alla sicurezza del cane

Al di là delle regole e delle norme, al mare ma nei luoghi al caldo in generale, è bene tenere conto anche del benessere del proprio animale domestico. La parola d’ordine è tutela. Ecco allora che, prima di partire da casa, non va dimenticata una borsa con tutto il necessario per il cane. Servono:

  • Ciotole per acqua e cibo;
  • Una bottiglia con acqua fresca e la pappa preferita del cane;
  • Un asciugamano per asciugarlo dopo il bagno; 
  • Giochi per intrattenerlo e non infastidire le altre persone.

Inoltre è bene portare un ombrellone per garantire una zona d’ombra, soprattutto nelle ore più calde. Inoltre, vanno preservate le zampe, che non sono protette dalle ciabatte, ma tutto il cane in generale, a rischio colpo di calore e disidratazione. 

L’animale, poi, deve essere controllato sempre, sia in acqua che fuori, per la sua sicurezza e per quella degli altri. Da evitare, per esempio, è che beva acqua salata. Può provocare disagi allo stomaco come vomito e diarrea, nonché – anche in questo caso – la disidratazione dell’esemplare in questione.

Infine, sopratutto gli esemplari con il mantello corto e chiaro, rischiano di scottarsi e contrarre forme di cancro della pelle. Applicare delle creme solari specifiche, previo consulto del veterinario, è di fondamentale importanza. In definitiva, ecco cosa mettere in valigia prima di mettersi in viaggio con il proprio cane per non lasciare nulla al caso.