Chi è Caroline Darian, che ha avuto il coraggio di denunciare il padre Dominique Pelicot

Caroline Darian ha denunciato il padre, Dominique Pelicot, per abusi subiti tra il 2010 e il 2020. Già condannato per aver sottoposto la moglie a violenze

Foto di Ilaria di Pasqua

Ilaria di Pasqua

Lifestyle Editor

Nata a Carpi, si laurea in Fashion Culture and Management. La sua avventura nella moda comincia come Producer, ma nel 2020, con coraggio, diventa Web Editor, fonde stile e scrittura con amore.

Pubblicato: 6 Marzo 2025 17:57

Ci sono storie che fanno rabbrividire, che lasciano senza parole e che, soprattutto, fanno male. La vicenda di Caroline Darian è una di queste: una storia di dolore, ingiustizia e coraggio.

Coraggio, sì, perché la donna ha avuto la forza di denunciare il padre, Dominique Pelicot, già condannato per aver sottoposto la moglie Gisèle Pelicot a violenze sessuali da parte di sconosciuti. Quello che sembrava essere il capitolo più oscuro della vicenda ha rivelato un nuovo orrore: Caroline sostiene di essere stata vittima dello stesso destino per un intero decennio.

L’ombra di Dominique Pelicot: un padre-mostro

Caroline Darian non è solo la figlia di Dominique Pelicot, ma anche la testimone diretta di un incubo durato anni. Se il nome del padre era già noto per la condanna legata agli stupri sistematici della moglie Gisèle, Caroline ha portato alla luce un orrore ancora più inquietante: l’accusa di essere stata drogata e violentata da lui dal 2010 al 2020.

Nel corso dell’istruttoria per le violenze sulla madre, gli inquirenti hanno scoperto immagini che ritraevano Caroline in stato di incoscienza, in pose inquietantemente simili a quelle della madre prima degli abusi. Foto, video, conversazioni Skype: frammenti di un puzzle che ha spinto la donna a fare un passo decisivo e denunciare il padre per stupro, violenza sessuale e somministrazione di sostanze stupefacenti con lo scopo di alterare la capacità di discernimento.

“Sono convinta di essere stata drogata per essere violentata. Non ho prove, ma lui ha sempre dato versioni diverse“, ha dichiarato Caroline in un’intervista alla BBC.

Le prove informatiche hanno rivelato dettagli inquietanti: file con nomi come mia figlia nuda il 9 luglio 2020” o “montaggio madre/figlia“, uniti a scambi di immagini con anonimi interlocutori su Internet. Nonostante l’evidenza, Pelicot ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento diretto negli abusi sulla figlia.

Il memoir di Caroline Darian: la voce di chi non ha più paura

Caroline Darian ha deciso di raccontare tutto in un libro dal titolo potente: “E ho smesso di chiamarti papà“, un memoir che ripercorre il suo vissuto, il trauma e la consapevolezza maturata nel tempo.

La pubblicazione del libro ha dato ancora più eco alla sua vicenda, rendendola simbolo della lotta contro la violenza domestica e la sottomissione chimica. Caroline ha parlato del suo dolore anche nello studio di Verissimo, dove ha rivelato dettagli che hanno lasciato il pubblico senza fiato.

Pensavo di conoscerlo. Non avevo mai sospettato nulla prima della scoperta sconcertante arrivata nel 2020, quando ho realizzato che più volte aveva violentato me e mia madre”, ha confessato.

Questa presa di coscienza ha cambiato per sempre la sua vita. Per anni aveva vissuto con il dubbio, con il senso di colpa e con il trauma che spesso spinge le vittime a rimuovere il passato. Ma adesso Caroline ha trovato la forza di esporsi, di mettere il suo dolore nero su bianco e di cercare giustizia.

Una battaglia per tutte le vittime

Il caso di Caroline Darian si inserisce in una realtà ancora più ampia e drammatica: la sottomissione chimica è una piaga che colpisce centinaia di donne ogni anno. Secondo i dati dell’Agence Nationale de Sécurité du Médicament, i casi di segnalazioni legati alla somministrazione di sostanze stupefacenti per violenza sessuale sono aumentati del 69% tra il 2021 e il 2022.

Nonostante ciò, Caroline si è trovata di fronte a una giustizia lenta e spesso carente. La sua nuova legale, Florence Rault, ha espresso il suo rammarico per l’assenza di indagini approfondite su reati gravi e su elementi che avrebbero potuto costituire prove fondamentali nel processo.

“Non c’è stata alcuna ricerca della verità per sua figlia”, ha dichiarato l’avvocata, sottolineando la necessità di riconsiderare la posizione di Dominique Pelicot in merito alla sottomissione chimica e all’abuso sessuale.

Nel frattempo, Caroline ha fondato un’associazione per sensibilizzare l’opinione pubblica sul fenomeno della sottomissione chimica, un fenomeno che spesso lascia le vittime prive di ricordi e senza la possibilità di fornire prove concrete.

Una storia che non deve essere dimenticata

Caroline Darian ha rotto il silenzio, e il suo grido di denuncia è diventato un simbolo di resistenza per tutte le donne che non hanno mai avuto il coraggio di parlare. Con il suo libro, la sua testimonianza e la sua battaglia per la verità, sta cercando di trasformare il suo dolore in una lotta collettiva.

Il processo contro Dominique Pelicot continua a far discutere. L’uomo, condannato a 20 anni di carcere per le violenze inflitte alla moglie Gisèle, non ha mai ammesso alcuna responsabilità nei confronti della figlia. Ma Caroline, con la sua determinazione, non ha più intenzione di tacere.

Le vittime di abusi spesso vengono dimenticate, ma la storia di Caroline Darian merita di essere ascoltata, ricordata e raccontata. Perché nessuna donna dovrebbe mai sentirsi sola di fronte all’orrore.