Quando si parla di esperienze estive, non si pensa solo a viaggi, relax o vacanze studio. Sempre più spesso, infatti, l’estate diventa il momento ideale per arricchire il proprio curriculum con uno stage o un tirocinio all’estero. Che siate studentesse universitarie o ragazze ancora al liceo (soprattutto negli ultimi anni), mettersi alla prova in un contesto internazionale può essere un’occasione unica per imparare, scoprire nuove realtà e iniziare a costruire il proprio percorso professionale con un pizzico di anticipo. Oltre che per fare chiarezza su cosa davvero vi piace fare nella vita.
Ma come si trova uno stage estivo all’estero? Come ci si candida? E quali sono i settori su cui puntare se si vuole acquisire esperienza ma anche, magari, prepararsi a una carriera futura? In questo articolo rispondiamo a tutte queste domande, con uno sguardo pratico, utile e aggiornato.
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Come si trova uno stage estivo all’estero
Partiamo da una verità semplice ma spesso sottovalutata: trovare uno stage all’estero non è questione di fortuna, ma di organizzazione. Il primo passo è chiedersi cosa si vuole davvero: un’esperienza che abbia a che fare con il proprio percorso di studi o qualcosa che aiuti ad acquisire soft skill in un ambito nuovo?
In base a questo, si può iniziare a cercare nei portali specializzati (come ErasmusIntern, GoAbroad, AIESEC o Europlacement), ma anche nei siti ufficiali delle aziende e degli enti internazionali. Un’altra via è quella degli sportelli di orientamento universitario, che spesso pubblicano bandi e offerte di stage in collaborazione con partner esteri. E non dimentichiamo i social professionali come LinkedIn, dove si possono seguire aziende d’interesse e attivare alert per restare aggiornati.
Fondamentale, in ogni caso, è iniziare la ricerca con un certo anticipo: anche gli stage estivi più brevi richiedono selezioni, documenti, a volte visti e permessi. Meglio quindi muoversi almeno 3-4 mesi prima della data di partenza desiderata.
Cosa serve per candidarsi: documenti, motivazioni e una buona dose di entusiasmo
Anche se ogni opportunità può avere requisiti diversi, ci sono alcuni elementi ricorrenti che dovrete quasi sempre presentare. Prima di tutto, un CV ben scritto e aggiornato, preferibilmente in inglese o nella lingua del Paese di destinazione. Non servono grandi esperienze pregresse: a fare la differenza è come vi raccontate, quanto siete motivati e quanto siete pronti a imparare.
Spesso viene richiesto anche di allegare una lettera motivazionale: qui dovrete spiegare perché avete scelto proprio quella realtà, cosa sperate di imparare e che valore potete portare. In alcuni casi, soprattutto per le posizioni in ambito tecnico o creativo, viene chiesto un portfolio o una prova pratica. E se si tratta di stage in ambito accademico o istituzionale, può essere utile avere una lettera di referenza da parte di un docente o di un tutor scolastico/universitario.
In aggiunta, è bene avere a disposizione eventuali certificazioni linguistiche, documenti d’identità validi per l’espatrio e, a seconda del Paese, assicurazioni sanitarie e visti temporanei.
I settori più richiesti per uno stage estivo all’estero (e perché)
Passiamo ora alla domanda chiave: in quali ambiti ci sono più opportunità di stage estivo? Secondo i dati raccolti da Global Internships nel 2024, i settori con più richiesta di tirocinanti sono stati:
- Marketing e comunicazione digitale, con il 28% delle richieste totali. Social media, creazione contenuti, supporto eventi: le aziende amano coinvolgere studenti giovani in questi ambiti, perché sono nativi digitali e hanno spesso un punto di vista fresco.
- Settore non profit e ONG, che rappresentano circa il 20% delle offerte. In questo caso si tratta spesso di esperienze non retribuite, ma molto formative: si lavora in progetti reali, con impatto sociale, in contesti internazionali.
- Moda e design, soprattutto in città come Londra, Parigi, Berlino. Secondo uno studio di FashionUnited, circa il 10% delle aziende del settore accoglie ogni anno intern estivi, con progetti che spaziano dal design grafico al visual merchandising.
- Turismo e hospitality, un settore che offre tante occasioni per chi ama il contatto con il pubblico e le lingue. Secondo UNWTO, il 15% degli stage estivi nel 2023 si è svolto in hotel, agenzie di viaggio o enti turistici.
- STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Matematica), meno accessibili a chi è ancora al liceo, ma in crescita tra studentesse universitarie e diplomate, soprattutto grazie a programmi come IAESTE e Erasmus+.
- Educazione e progetti sociali, soprattutto in Paesi extraeuropei dove sono attivi programmi di volontariato formativo. In questo caso, spesso gli stage si svolgono in organizzazioni non profit e ONG, ma possono comunque fornire crediti formativi e sviluppare competenze fondamentali nel lavoro di gruppo, nella gestione di progetti e nella comunicazione interculturale.
In generale, il consiglio è questo: se avete già un interesse specifico, puntate su quello. Ma se siete ancora indecise, provate qualcosa che vi permetta di acquisire soft skill utili ovunque, come il lavoro in team, la comunicazione, l’adattabilità.
Stage retribuiti o non retribuiti: come orientarsi tra le opzioni
Uno degli aspetti più delicati è quello economico. È giusto lavorare gratis? Dipende.
Molti stage estivi, soprattutto quelli brevi o in ambito no profit, non prevedono una retribuzione vera e propria, ma possono offrire copertura delle spese di vitto, alloggio o trasporti. È il caso, ad esempio, di numerosi progetti Erasmus+ o AIESEC, che garantiscono almeno l’ospitalità in loco e un’assicurazione base.
Detto questo, esistono anche tanti stage retribuiti, soprattutto in ambito tech, ingegneristico, finanziario e nelle multinazionali. Alcuni programmi internazionali, come quelli della Commissione Europea (Blue Book) o delle Nazioni Unite, offrono compensi mensili anche per stagisti. In generale, più lo stage è lungo, strutturato e legato a un’azienda, più è probabile che venga offerta una forma di remunerazione.
Il consiglio, quindi, è valutare sempre tutti gli aspetti: l’esperienza vale la spesa? C’è un supporto logistico? Il costo di vivere in quella città è sostenibile? In alcuni casi, uno stage non retribuito in un settore di forte interesse può comunque essere una porta d’ingresso verso una carriera più strutturata.