Giorgia Meloni è atterrata in Canada per partecipare al G7. La Presidente del Consiglio è arrivata in Nord America insieme alla figlia Ginevra, scegliendo per l’occasione un look piuttosto originale.
Il look di Giorgia Meloni in Canada
Agenda fitta di impegni per Giorgia Meloni. La Presidente del Consiglio è atterrata all’aeroporto di Calgary, in Canada, in vista del prossimo G7: accompagnata dalla figlia Ginevra, di 8 anni, è poi diretta a Kananskis, città che ospiterà il summit dei leader al Pomeroy Kananaskis Mountain. Per l’occasione, la Premier ha scelto un look comodo e sobrio, indossando un singolare poncho in maglia color champagne, a cui ha abbinato pantaloni in tinta e camicia leggermente più chiara. Un outfit adatto alle fresche temperature nordamericane, che attualmente sfiorano i 15°, ma allo stesso tempo comodo: nonostante il lungo volo (circa 10 ore), la Presidente del Consiglio dei Ministri si è mostrata serena e sorridente, pronta per due giorni colmi di impegni.

Accanto a Giorgia Meloni, di bianco vestita, c’era la piccola Ginevra: le due, dopo essere state accolte in aeroporto da una delegazione locale, hanno posato per alcuni scatti in compagnia di due nativi americani. Successivamente, la Presidente del Consiglio si trasferirà al Pomeroy Kananaskis Mountain Lodge, dove lunedì 16 e martedì 17 giugno si terranno i lavori del G7. In Canada, sono quindi attesi i leader dei Paesi più influenti del pianeta: in primis Donald Trump, ma non è chiaro se con lui ci sarà la moglie Melania.
Il gruppo comprende anche i capi del governo di Canada, Francia, Italia, Giappone, Germania e Regno Unito. Parteciperanno tuttavia anche l’Unione europea e altri capi di Stato che non fanno parte del G7, ma che sono stati invitati dal primo ministro canadese Mark Carney.
La visita di Giorgia Meloni in Canada
Giorgia Meloni si trova in Canada per partecipare al G7: il summit dei leader mondiali si terrà a Kananskis, più precisamente al Pomeroy Kananaskis Mountain Lodge. È previsto che i partcipanti adottino sette brevi dichiarazioni su alcune quqestioni, tra cui finanziamento dello sviluppo; l’intelligenza artificiale; le tecnologie quantistiche; la lotta agli incendi; i minerali critici; la repressione transnazionale; il contrasto al traffico di migranti.

I temi più delicati, ad ogni modo, rimangono quelli dei grandi conflitti internazionali: in primis, l’escalation della tensione in Medio Oriente, su cui le posizioni non sono univoche: se tutti sono concordi sul sostegno a Israele e nella condanna a Teheran, diverse sono le sensibilità sulla questione di Gaza. La linea di Meloni sul tema è che occorre attivare tutti i canali possibili per una de-escalation, con un ruolo “chiave” che può essere giocato dai Paesi del Golfo e dai Paesi Arabi. Ancora più divisive le altre due grandi questioni all’attenzione del summit: i dazi americani e la guerra in Ucraina. A proposito dell’ultimo punto, il presidente Zelensky, presente al vertice, ha già chiesto un confronto con il Presidente americano Donald Trump.
In merito alle questioni più controverse è scontato che non ci sia – come accade invece di consueto – una dichiarazione congiunta finale. Ci sarà invece un “chair’s summary”, un riassunto della discussione, da parte della Presidenza canadese.