“Nature Design? Il terrazzo è un micro-ecosistema sospeso dove la natura è al centro”

"Ogni nostro progetto deve crescere e trasformarsi nel tempo, come fa la natura stessa.": Emanuele Lai e Stefano Valenti ci raccontano il Nature Design

Pubblicato: 16 Giugno 2025 12:40

Federica Cislaghi

Royal e Lifestyle Specialist

Dopo il dottorato in filosofia, decide di fare della scrittura una professione. Si specializza così nel raccontare la cronaca rosa, i vizi e le virtù dei Reali, i segreti del mondo dello spettacolo e della televisione.

Negli ultimi anni, sempre più persone riscoprono l’importanza del verde negli spazi domestici e urbani. Ma progettare un terrazzo o un giardino non significa semplicemente “mettere qualche pianta”: serve conoscenza tecnica, sensibilità estetica e una profonda comprensione della natura. Ne abbiamo parlato Emanuele Lai e Stefano Valenti, superesperti in Nature Design da oltre 10 anni e titolari dello studio di architettura del paesaggio Lai Valenti.

Che cos’è, esattamente, il Nature Design?
Stefano Valenti Il Nature Design è un approccio progettuale che mette la natura al centro. Non ci limitiamo ad “abbellire” uno spazio: studiamo l’ambiente, le condizioni climatiche, l’esposizione, i materiali. Creiamo ambienti che siano esteticamente piacevoli ma anche sostenibili e funzionali nel lungo periodo. Ogni nostro progetto deve crescere e trasformarsi nel tempo, come fa la natura stessa.

Lai Valenti
Stefano Valenti

Emanuele Lai: Esatto. Chi si occupa di Nature Design deve avere competenze botaniche e architettoniche. Ad esempio, progettare un terrazzo comporta valutare la portata della struttura, disegnare contenitori ad hoc, scegliere materiali leggeri come l’alluminio per le fioriere, e naturalmente selezionare le piante più adatte al microclima specifico. Si tratta di un equilibrio delicato tra estetica, tecnica e sostenibilità.

Quando si parla di terrazzi, spesso si pensa che sia sufficiente sistemare qualche vaso e il gioco è fatto. In realtà, il vostro lavoro è molto più complesso. Ce ne potete parlare? 
Emanuele Lai: Sì, perché il terrazzo è un micro-ecosistema sospeso. Oltre all’estetica, bisogna considerare il peso delle fioriere, l’esposizione al vento e al sole, l’irrigazione costante. Per questo studiamo soluzioni su misura: l’alluminio, ad esempio, è un materiale leggero e inossidabile, ideale per fioriere resistenti e durature. Quando il budget è più limitato, possiamo optare anche per resine rotazionali o polimeri di alta qualità, comunque molto validi.

Lai Valenti
Emanuele Lai

Stefano Valenti: Anche la scelta del substrato è fondamentale. Usiamo terricci alleggeriti con materiali specifici, come l’argilla espansa, per ridurre il peso complessivo. In questo modo possiamo creare terrazzi verdi anche in contesti strutturalmente delicati, senza compromettere la sicurezza.

E per quanto riguarda la manutenzione? Quanto tempo richiede mantenere questi spazi verdi?
Stefano Valenti: Se il progetto è ben studiato fin dall’inizio, la manutenzione può essere relativamente bassa. La scelta di piante adatte all’esposizione e la presenza di un impianto di irrigazione automatizzato riducono molto gli interventi. Tuttavia, un minimo di manutenzione stagionale resta sempre necessario: potature leggere, concimazioni e piccoli interventi per mantenere le piante in salute.

Lai Valenti
Nature Design, uno dei progetti dello studio Lai Valenti

Emanuele Lai: Oggi il tempo è il vero lusso: molti clienti hanno poco tempo per curare il verde. Per questo selezioniamo spesso piante a foglia larga che non sporcano molto e progettano terrazzi che non richiedano interventi costanti. Collaboriamo anche con giardinieri di fiducia che possono intervenire 2-4 volte l’anno, in base alle esigenze del cliente.

Come cambia l’approccio progettuale quando si passa dal terrazzo al giardino?
Emanuele Lai: Nel giardino possiamo lavorare su scale diverse, inserire alberi ad alto fusto, creare bordure naturali in corten, zone fiorite, persino piscine. Anche qui cerchiamo sempre di ridurre la manutenzione, utilizzando ad esempio graminacee ornamentali, molto belle e relativamente semplici da gestire.

Stefano Valenti: C’è una differenza ecologica importante: il giardino deve rispettare il contesto ambientale. Non possiamo creare un’isola artificiale che interrompe i corridoi verdi urbani. Gli animali — uccelli, insetti, piccoli mammiferi — devono trovare nel giardino un ambiente familiare e ospitale. I terrazzi, invece, sono microcosmi isolati: qui possiamo osare di più anche con specie esotiche, purché il microclima lo permetta.

Al di là dell’aspetto estetico, che cosa rappresenta per voi il verde nei contesti abitativi?
Stefano Valenti: Per molti dei nostri clienti, curare il proprio terrazzo o giardino diventa anche un’esperienza sensoriale e personale. Chi ha tempo e passione può occuparsi di piccoli interventi quotidiani e scoprire il piacere di vedere crescere le piante con le proprie mani. Il verde non è solo bellezza, è benessere, equilibrio e connessione con la natura.

Lai Valenti
Un giardino progettato da Lai e Valenti

Emanuele Lai: Esatto. La progettazione deve tener conto di questa dimensione emozionale. Creare uno spazio verde significa offrire un luogo dove rilassarsi, respirare, osservare i cambiamenti stagionali, sentire il vento muovere le graminacee o ascoltare il canto degli uccelli. Questo è il valore più profondo del nostro lavoro.

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