Ottavo appuntamento con L’Isola dei Famosi e tensioni sempre più accese tra i naufraghi, a pochi passi dalla semifinale. In studio Veronica Gentili conduce con sicurezza crescente, affiancata da una Simona Ventura sempre pungente e centrata, mentre in Honduras Pierpaolo Pretelli coordina prove e collegamenti. I colpi di scena non sono mancati. Il televoto ha decretato l’eliminazione di Mirko e Ahlam, mentre finiscono al prossimo televoto Jey Lillo, Patrizia Rossetti e Cristina Plevani.
Isola dei Famosi, scontro infuocato e doppia eliminazione: cosa è successo nell’ottava puntata
A movimentare la puntata è stato anche il durissimo scontro in acqua tra Dino Giarrusso e Omar Fantini durante la cosiddetta “pelota honduregna”, una sorta di pallanuoto estrema. La partita, con in palio il reintegro degli esiliati e una pizza per i vincitori, è degenerata in una vera e propria rissa. Entrambi vengono squalificati. Omar accusa Dino di aver tentato di affogare lui e Cristina, mentre Giarrusso dichiara di essere stato minacciato di morte.
La frattura tra i naufraghi è ormai netta. Mario si circonda di alleati, Cristina e Omar secondo Teresanna sono i “burattini” del suo teatrino. Simona Ventura invita tutti a smettere di nascondersi dietro strategie e giocare finalmente a carte scoperte. A infiammare ulteriormente la serata è il ritorno degli eliminati sulla Playa per un confronto diretto. Cristina Plevani e Dino Giarrusso arrivano allo scontro frontale: lui le rinfaccia di non aver fatto nulla negli ultimi 25 anni, lei lo accusa di essere un classista. Cruciani prende le difese di Cristina, ricordando che ha sempre lavorato con dignità, lontano dai riflettori. Ventura si schiera con lei, applaudendola per la sua autenticità. Intanto Adinolfi sorprende: ha perso 22 chili, affronta con determinazione tre prove fisiche per il gruppo e inizia a conquistare simpatia anche tra i telespettatori.
Infine, il gioco della verità smaschera i pensieri più crudi: Patrizia è la più criticata, Teresanna la più falsa secondo Cristina, e Omar ancora una volta conquista la leadership. La finale si avvicina. Ma le ferite, verbali e fisiche, restano tutte aperte.
Editoriale: se non sei in tv non esisti? No, grazie
Io sono una giornalista, ma sono anche una spettatrice. L’Isola quest’anno l’ho seguita con interesse, soprattutto per tre motivi: la conduzione di Veronica Gentili, che trovo elegante e incisiva, l’arrivo di Simona Ventura in un ruolo che le calza a pennello e il ritorno in tv di Cristina Plevani, che oltre ad essere una meravigliosa concorrente è anche una mia cara amica. Mi è piaciuta anche la scelta di ospiti come Selvaggia Lucarelli e Cruciani: una ventata di pepe intelligente. Ma ieri sera qualcosa mi ha fatto male, mi ha dato fastidio, mi ha fatto indignare, e mi ha fatto sentire il dovere di parlare.
Cristina Plevani è mia amica da otto anni, non ci siamo mai incontrate di persona, ma ci siamo raccontate tutto, è una di quelle persone che senti con l’anima, anche da lontano. Per questo, sentire Dino Giarrusso dirle in diretta nazionale: “Tu in 25 anni non hai fatto niente”, mi ha dato fastidio, ma non fastidio generico. Fastidio vero, viscerale, come quando qualcuno offende una persona di famiglia. Perché quella frase, detta con quel tono, era veleno, era classismo puro, mascherato da fastidio personale, perché sottintendeva che se non sei più visibile, se non sei più “sotto le luci”, allora non vali. Sei scomparsa. Sei nessuno. E quando qualcuno ha fatto notare a Giarrusso la gravità del messaggio, lui ha provato a svicolare: “Ma io volevo solo dire che non ha fatto nulla di rilevante”.
Appunto. E quindi? È proprio questo il punto. Chi decide cosa è rilevante o meno? In base a cosa una persona è più o meno degna di essere ricordata o anche semplicemente di vivere? Chi decide che vivere una vita normale significhi non aver “fatto nulla”?
Cristina non è sparita, Cristina ha scelto, ha scelto di non snaturarsi, di non cedere a compromessi, di non farsi gestire da agenzie, di non dire sì a tutto pur di esserci. Lei è stata la prima vincitrice del Grande Fratello, che vinto con la forza della sua semplicità, con la sua dolcezza non costruita, con il suo modo disarmante di essere vera, ma dopo quel trionfo, ha capito una cosa: per restare in certi ambienti, bisogna giocare un gioco che non le apparteneva. E allora ha detto no. No a quello che non le somigliava, no a ciò che avrebbe potuto renderla visibile, ma infelice, e da lì, ha vissuto. Con le maniche rimboccate, con la dignità che molti sbandierano e pochi praticano, ha fatto la cassiera, l’istruttrice di fitness, ha lavorato nelle boutique, nelle piscine, tra la gente. E sapete cosa ci vuole a farlo con un nome noto e un volto riconoscibile? Ci vuole coraggio, ci vuole forza. Perché ogni cliente, ogni collega, ogni estraneo, può chiederti: “Ma tu eri quella del Grande Fratello, cosa ci fai qui?”, “Non ti vuole più nessuno?” E tu rispondi a testa alta: “Lavoro. Vivo. Sono una persona come te”.
Cristina è una donna perbene, è una di quelle persone che ti mandano un messaggio quando stai male, che ti fanno un complimento sincero senza aspettarsi nulla, che aiutano anche quando nessuno le vede, che hanno perso entrambi i genitori, che non hanno una famiglia a cui appoggiarsi, ma non si sono mai lasciate schiacciare. E se oggi non fa più spettacolo, non è perché non ha “fatto nulla”, è perché ha scelto se stessa, e questa, mi dispiace dirlo, è una cosa che nella tv dei riflettori pochi capiscono davvero. Ecco perché quello che ha detto Giarrusso non è solo un attacco, è uno schiaffo a tutte le Cristine là fuori, a tutte le persone che hanno deciso che il valore non si misura in minuti a schermo. E se anche lo ha detto per rabbia, bastava chiedere scusa, bastava riconoscere il proprio errore. Invece no, si è arrampicato sugli specchi, ha cercato giustificazioni, ma come puoi anche lontanamente paragonare una battuta (anche al vetriolo eh) ma riferita al carattere “Dino sei come la sabbia nelle mutande (intendendo fastidioso)” all’affermazione “hai vinto il GF 25 anni fa e poi non hai fatto più niente” riferito alla vita di una persona?
Eppure, in mezzo a tutto questo, mi ha sorpresa qualcuno: Mario Adinolfi. L’ho scritto già: le sue idee politiche sono lontanissime dalle mie, ma sull’Isola, lo vedo diverso, sta al gioco, si mette in discussione, ha perso 22 chili, affronta le prove con il sorriso, forse è strategia, o semplicemente è un bravo politico anche in costume, ma a me sembra anche sincerità. E la sincerità, in un reality, vale oro.
Perché la verità è che si può cambiare idea, anche su una persona, ma su una cosa no: sul rispetto. Quello non si negozia. Mai.