Katalin Karikó: colei che ha cambiato la storia della medicina con l’mRNA

Ha trascorso la vita a far conoscere le potenzialità del mRNA, mentre la comunità scientifica le ignorava. Poi, il riscatto: è suo il merito del vaccino anti Covid-19

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Aggiornato: 14 Maggio 2024 15:29

Fino a un decennio fa, la parola pandemia non ci apparteneva, e se c’era era confinata ai libri di storia e alle vicissitudini dei nostri antenati. Poi parole come vaccini e mRna sono entrati prepotentemente nella nostra quotidianità, nel bene e nel male. È stato proprio allora che, in molti, hanno iniziato a interrogarsi su quanto gli uomini di scienza abbiano lavorato, e continuano a farlo, per preservare il benessere delle popolazioni del mondo. E tra questi c’è anche una donna. Il suo nome è Katalin Karikó ed è suo il merito di aver rivoluzionato la medicina contemporanea.

Chi è Katalin Karikó

Aveva sogni e ambizioni fuori dal comune, Katalin Karikó, sin da quando era una bambina. E gli altri, in quel mondo così ostico nei confronti delle donne che volevano cambiare il mondo, non sono stati generosi con lei. Ma oggi, alla biochimica ungherese, è grato tutto il mondo, perché è stata lei la prima scienziata a comprendere tutte le potenzialità del mRNA sul quale sono basati i principali vaccini anti-Covid 19.

Nata a Kisújszállás, in Ungheria, Katalin sviluppa sin da bambina un particolare interesse per la scienza. Cresce in povertà, senza acqua corrente e televisione, e il suo passatempo preferito e guardare suo padre, che è macellaio, mentre lavora con gli animali.

Crescendo capisce che il suo posto non può essere l’Ungheria, non se vuole fare la scienziata. Così, con pochi soldi in tasca parte per gli Stati Uniti: destinazione Filadelfia. Ma il mondo scientifico nel quale la donna proverà a introdursi è tutt’altro che comprensivo con lei: i suoi studi non vengono pubblicati, le sue ricerche non vengono prese in considerazione e le cattedre vengono affidate ai suoi colleghi.

Eppure lei sente di aver avuto un’intuizione, quella di utilizzare una molecola copia del DNA per dare preziose informazioni all’organismo e istruire le cellule ad agire in un determinato modo. L’RNA messaggero era stato scoperto negli anni ’70 e già a quei tempi Katalin aveva compreso il suo grande potenziale, ma ancora una volta era stata ignorata.

L’mRNA e la scoperta che ha cambiato il mondo

Un’intuizione, quella della scienziata, che avrebbe cambiato il mondo. Eppure gli altri non le danno credito, non all’inizio. Gli studi e le proposte di Katalin Karikó vengono bocciati o ignorati da sempre, per anni, fino al 2013. È quello l’anno in cui viene chiamata da Ugˇur Sahin, il fondatore di BioNTech a lavorare nella sua azienda. È affascinato dalle potenzialità del mRNA e vuole creare qualcosa di importante. Vuole farlo insieme a Katalin.

Così, quando il Coronavirus colpisce Wuhan, e poi il resto del mondo, l’azienda BioNTech capisce che può sconfiggerlo grazie e soprattutto al lavoro di quella scienziata, che ora è diventata un punto di riferimento per l’intera comunità. Da lì a poco la troviamo in prima linea per la creazione del vaccino anti-Covid 19: è suo il merito di quelli creati dalle aziende Pfizer/BioNTech e Moderna a mRNA. Ed è suo il merito di aver salvato tante vite, di non essersi arresa e di aver portato creduto nelle sue idee, anche quando gli altri non lo hanno fatto.