Nel design degli interni ci sono tendenze che funzionano e tendenze che semplicemente… non dovrebbero esistere. Scelte che forse un tempo sembravano innovative, ma che oggi risultano datate, impersonali o, peggio, rivelatrici di un’estetica poco pensata.
Non si tratta di inseguire mode o di rifare casa ogni anno, ma di coltivare un gusto consapevole, che duri nel tempo, rispecchi chi siamo e valorizzi lo spazio in cui viviamo. Ecco allora cinque “grandi no” del design domestico da cui è meglio prendere le distanze, con proposte semplici ma efficaci per trovare una direzione più autentica.
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Le scritte sui muri: meglio il silenzio visivo
“Home sweet home”, “Live, laugh, love” e affini: lo stencil murale è uno dei fenomeni decorativi più abusati degli ultimi anni. Se l’intento è comunicare un’atmosfera accogliente, il risultato è spesso quello di svuotare l’ambiente di significato, dando alla casa un look da grande distribuzione.
Il consiglio: lasciate che siano gli oggetti, i colori, i materiali a parlare per voi. Un vaso scelto con cura, una stampa d’autore o una palette coerente raccontano molto di più di una frase a caratteri corsivi sopra la testiera del letto.
Il “millennial grey”: un monocromo che spegne
È stato ribattezzato così perché, per anni, ha conquistato una generazione: grigio ovunque, dal pavimento in laminato alle pareti, passando per arredi e tessili. Ma quel total look neutro, oggi, ha perso freschezza. E più che sobrietà, comunica monotonia.
Il consiglio: se amate i toni freddi, meglio alternare il grigio con materiali caldi (legno naturale, cotone grezzo), oppure con toni più pieni come il terracotta, il verde salvia o l’ocra, capaci di dare profondità e vibrazione allo spazio.
Pareti spugnate: il grande ritorno da evitare
Tornano ciclicamente, ma non per questo sono da rivalutare: le pareti effetto spugnato sono visivamente caotiche, difficili da contestualizzare e, nella maggior parte dei casi, spengono l’eleganza dell’ambiente.
Il consiglio: optate per tinte unite, meglio ancora se opache, oppure sbizzarritevi con la scelta di una carta da parati e scegliete un’unica parete a cui affidare un colore o una fantasia d’accento. Il risultato sarà più ordinato, luminoso e soprattutto più contemporaneo.
Tende a fantasia: solo con piena consapevolezza
Fantasie floreali, damascate o geometrie aggressive possono sembrare un modo facile per aggiungere carattere, ma raramente si integrano armoniosamente nell’ambiente, rischiando di appesantire visivamente la stanza.
Il consiglio: preferite tende monocromatiche in tessuti naturali: lino, cotone grezzo, canapa. La texture del materiale, unita a una palette raffinata, è sufficiente a definire l’atmosfera, senza sovraccaricarla.
Pareti attrezzate da catalogo: tutte uguali
Grandi strutture per ospitare televisori, mensole e vani chiusi, viste e riviste in centinaia di interni. Sono comode, certo, ma sacrificano personalità, flessibilità e leggerezza visiva.
Il consiglio: sostituite la parete attrezzata con un mobile basso, scelto con cura. Può essere vintage, artigianale o minimal, ma darà subito un tono più personale all’ambiente. Aggiungendo magari qualche libro, una lampada, un oggetto d’affezione: dettagli che fanno la differenza.
Una casa con carattere non si copia
L’obiettivo non è avere una casa da copertina, ma uno spazio che parli davvero di noi, senza cadere nei cliché o nei format prefabbricati. Bastano pochi accorgimenti per liberarsi da scelte che appesantiscono o banalizzano l’ambiente. E riscoprire, nella progettazione d’interni, una libertà che è prima di tutto espressiva.