Grounding: cos’è e quali sono i benefici per l’organismo

Dal riequilibrio energetico al relax profondo: i benefici del grounding per corpo e mente e come praticarlo da zero.

Pubblicato: 31 Marzo 2025 07:00

Gaia Masiero

Editor specializzata in Alimentazione & Benessere

Digital Content Specialist, è autrice di articoli su alimentazione e benessere per i quali si avvale del supporto di nutrizionisti e dietisti.

Hai mai provato la sensazione di camminare a piedi nudi sull’erba umida al mattino o di affondare i piedi nella sabbia calda? Quel brivido sottile, quel senso di leggerezza e benessere non sono solo suggestioni: il nostro corpo ha un bisogno innato di contatto con la natura. Eppure, immersi in un mondo dominato dall’asfalto e dalla tecnologia, ci siamo allontanati da questa connessione essenziale. Il grounding, o earthing, è una pratica che ci invita a riscoprire il legame profondo con la Terra, permettendo al nostro corpo di assorbire la sua energia benefica. Ma in cosa consiste esattamente? E quali sono i suoi effetti sul nostro benessere? Scopriamolo insieme.

Cos’è

Il grounding si basa su un principio tanto semplice quanto potente: il nostro corpo, come ogni cosa in natura, possiede una carica elettrica che può accumulare squilibri a causa dell’esposizione a dispositivi elettronici, inquinamento elettromagnetico e stress. La superficie terrestre, invece, è una fonte naturale di elettroni liberi, che possono aiutare a ristabilire l’equilibrio elettrico del nostro organismo.

Quando camminiamo a piedi nudi su terra, erba, sabbia o immergiamo il corpo in acqua naturale, assorbiamo questi elettroni, favorendo un processo di riequilibrio energetico. Questa connessione diretta con la Terra permette di scaricare l’energia statica in eccesso e di ricevere una carica naturale, che secondo alcuni studi avrebbe effetti benefici su diversi aspetti della salute, dalla riduzione dello stress ossidativo al miglioramento del benessere generale.

Da dove nasce

Le radici di questa pratica affondano nelle antiche culture indigene, dove il contatto diretto con la natura era considerato essenziale per la salute e l’equilibrio interiore. Tuttavia, il grounding ha guadagnato attenzione scientifica solo negli ultimi decenni, grazie a ricerche che ne hanno indagato i benefici. Stati Uniti, Giappone e alcuni paesi europei hanno iniziato a integrare il grounding nei percorsi di benessere e medicina alternativa, riconoscendone il potenziale terapeutico.

Benefici

Numerosi studi hanno evidenziato i vantaggi del grounding per il nostro organismo. Una ricerca pubblicata sul Journal of Environmental and Public Health ha mostrato come il contatto con la Terra possa ridurre l’infiammazione e migliorare la risposta immunitaria. Il fenomeno sarebbe legato alla capacità degli elettroni terrestri di neutralizzare i radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento cellulare e di numerose patologie croniche.

Il grounding può avere effetti positivi anche sulla qualità del sonno, poiché aiuta a regolarizzare i ritmi circadiani e a ridurre i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress. Inoltre, si è dimostrato utile per alleviare dolori cronici, come quelli legati alla fibromialgia e all’artrite, grazie alla sua capacità di ridurre l’infiammazione. Anche la circolazione sanguigna ne trae beneficio, poiché il contatto con il suolo favorisce una migliore fluidificazione del sangue, riducendo il rischio di problemi cardiovascolari. Infine, questa pratica è in grado di migliorare il benessere mentale: camminare a piedi nudi nella natura o sdraiarsi direttamente sul terreno contribuisce a ridurre lo stress, abbassare i livelli di ansia e depressione e favorire un generale senso di rilassamento e connessione con l’ambiente.

Come praticarlo

Ritrovare il contatto con la Terra è un atto semplice, ma potente. In un mondo sempre più frenetico, in cui siamo costantemente separati dalla natura da scarpe, pavimenti e strati di cemento, riscoprire il piacere di camminare scalzi o di sedersi direttamente sul terreno può diventare un vero e proprio rituale di benessere. Bastano pochi minuti al giorno per iniziare a percepire una nuova energia e un senso di equilibrio interiore.

Camminare a piedi nudi

Il modo più immediato per praticare il grounding è camminare scalzi su superfici naturali come erba, sabbia o terra. Dedicare almeno 20-30 minuti al giorno a questa abitudine aiuta il corpo a riequilibrarsi, favorendo una sensazione di calma e radicamento.

Siediti o sdraiati a contatto con la terra

Anche sedersi o sdraiarsi direttamente sul terreno, magari durante una sessione di meditazione o yoga all’aperto, amplifica gli effetti benefici. Questo contatto prolungato con il suolo permette un maggiore assorbimento degli elettroni e un rilassamento più profondo.

Alcuni strumenti di supporto

Chi vive in città e ha meno possibilità di stare all’aria aperta può optare per tappetini di grounding o lenzuola conduttive, dispositivi che simulano il contatto con la Terra e possono essere utilizzati in casa o in ufficio per beneficiare degli stessi effetti.

L’acqua

L’acqua è un eccellente conduttore di elettroni, quindi nuotare in mare, in un lago o in un fiume offre gli stessi benefici di una passeggiata a piedi nudi. Anche immergere mani o piedi in una bacinella con acqua e terra può essere un’alternativa valida per chi non ha accesso a spazi naturali.

Testi e approfondimenti

Per chi desidera approfondire il tema del grounding, esistono diverse risorse utili. Uno dei testi di riferimento è Earthing: The Most Important Health Discovery Ever! di Clinton Ober, Stephen T. Sinatra e Martin Zucker, che esplora in dettaglio la scienza dietro questa pratica e i suoi benefici. Un altro libro interessante è The Earth Prescription: Discover the Healing Power of Nature with Grounding Practices di Laura Koniver, che offre suggerimenti pratici per integrare il grounding nella vita quotidiana.

Bibliografia

Le indicazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a scopo informativo e divulgativo e non intendono in alcun modo sostituire la consulenza medica con figure professionali specializzate. Si raccomanda quindi di rivolgersi al proprio medico curante prima di mettere in pratica qualsiasi indicazione riportata e/o per la prescrizione di terapie personalizzate.

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