Non ha ancora finito le scuole medie, eppure ha già scritto un capitolo di storia dello sport italiano. Arianna Manfredini ha dimostrato che l’età è davvero soltanto un numero quando c’è di fronte il talento, quello puro, e una determinazione tenace e senza paura. A soli 13 anni è diventata la giocatrice più giovane di sempre ad esordire nella serie massima del volley femminile, battendosi alla pari con campionesse decenni più grandi di lei.
Il record di Arianna Manfredini
Nel corso del terzo set della partita di serie A2 (il massimo livello del volley) tra Casalmaggiore e Concorezzo, al posto di Giorgia Faraone, ha fatto il suo ingresso in campo con la maglia numero 2 Arianna Manfredini. Niente di speciale, se non fosse che Arianna, classe 2011, ha calcato il campo della più alta serie della pallavolo femminile ad appena 13 anni 4 mesi e 24 giorni. Si tratta della più giovane atleta della storia a entrare in un campo così importante. Battuto anche il primato della campionessa Francesca Piccinini, che giocò la prima partita ufficiale a 14 anni, ma nella lega minore A1.
Il suo ingresso segna un nuovo capitolo nella storia della pallavolo e, a sottolinearlo, gli abbracci delle compagne di squadra – che sembrano giganti accanto alla piccola Arianna (che, però, non teme né stazza né esperienza altrui). Affettuoso e lunghissimo anche l’applauso del pubblico del palazzetto. E anche la squadra Casalmaggiore ha omaggiato la sua nuova stella con un lungo ed emozionante post social. “Congratulazione alla giovane e determinata Arianna” ha scritto il team su Instagram.
Nuova stella del volley femminile
Prima di sabato 29 marzo, Arianna Manfredini, giocatrice della Casalmaggiore Ostiano ha seguito, assieme alle sue compagne di squadra, le campionesse della Casalmaggiore dalla panchina. Il suo talento, però, era troppo scalpitante per restare relegato a bordo campo. E dopo aver vissuto il sogno di schiacciare tra le più grandi, Manfredini, il giorno dopo, è tornata ad affrontare le sue pari nella finale ¾ posto del campionato territoriale per la categoria Under 16.
“È stato un sogno – ha commentato l’emozionatissima baby atleta -. Ero molto agitata, poi quando è arrivato il momento in cui sono stata chiamata dal coach mi sono tranquillizzata. Il tecnico Cuello mi ha dato tutte le indicazioni del caso ed è stato bellissimo, ho sentito anche l’affetto dalle tribune delle compagne. Essere la più giovane giocatrice ad entrare in Serie A è un traguardo straordinario, che rappresenta il frutto di tanto impegno. Ora sono pronta ad affrontare nuove sfide e a dare il massimo”.
Arianna, la descrive il suo coach Matteo D’Auria, è una “ragazzina ostinata che dà sempre il massimo”. Brava sul campo e anche a scuola. Il viso è quello di una bambina, “ma in campo sembra un’adulta. È troppo determinata per avere timore, anche in Serie A2. Mi dispiace non sia arrivata la palla giusta, altrimenti sono sicuro che si sarebbe buttata per difenderla”. E se è già così ad appena 13 anni, non vediamo l’ora di scoprire cosa ci riserverà in futuro questa nuova stella dello sport femminile italiano.